Sepang (Malesia), 24 mar. (LaPresse) – Le Red Bull dominano il Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento del Mondiale di Formula 1. A trionfare sul traguardo di Sepang è Sebastian Vettel, scattato dalla pole position. Per il campione del mondo, prima vittoria stagionale davanti al compagno di scuderia Mark Webber. Ma a dominare in gran parte la gara su una pista bagnata all’inizio e poi asciutta, è stato proprio l’australiano, quinto in griglia di partenza, che dopo l’ottimo inizio sorpassava il tedesco nel corso del 9° giro. I piloti della Red Bull si rendevano protagonisti di un acceso duello, con Vettel che si riprendeva il primo posto con un sorpasso alquanto rischioso a 12 giri dal termine. Un attacco che mandava su tutte le furie Webber e che rischia di incrinare ulteriormente i rapporti già non idilliaci tra i due. In terza posizione è salito Lewis Hamilton, che ha preceduto il compagno di team Nico Rosberg, quarto al traguardo. Così come Webber e Vettel, anche l’inglese e il tedesco non si sono risparmiati attacchi e controattacchi. Ma è stata una giornata più che positiva per le Mercedes che a tratti hanno cullato anche il sogno di insidiare le Red Bull e con Hamilton che ha ottenuto il primo podio con la nuova scuderia.
Delusione invece in casa Ferrari, dopo le ottime qualifiche che avevano portato Massa e Alonso in seconda e terza posizione in griglia. Lo spagnolo, scattato dalla terza posizione, era costretto al ritiro per la rottura dell’alettone, danneggiato in seguito ad un contatto con Vettel alla terza curva. Lo spagnolo ha provato a resistere ma poi doveva arrendersi. Sottotono Felipe Massa, che perdeva molte posizioni al via e provava a rimediare nella seconda parte della gara, dove rimontava fino al 5° posto finale. Kimi Raikkonen, vincitore su Lotus del Gran Premio inaugurale in Australia, ha chiuso al settimo posto dietro al compagno di squadra Grosjean. Grazie a questo successo Vettel sale in testa alla classifica piloti con 40 punti scavalcando proprio il finlandese. Prossimo appuntamento, il Gran Premio di Cina in programma il 14 aprile.
ORDINE DI ARRIVO. 1. Sebastian Vettel, Red Bull, 1h 38:56.681; 2. Mark Webber, Red Bull, + 4.298; 3. Lewis Hamilton, Mercedes, + 12.181; 4. Nico Rosberg, Mercedes, + 12.640; 5. Felipe Massa, Ferrari, + 25.648; 6. Romain Grosjean, Lotus, + 35.564; 7. Kimi Raikkonen, Lotus, + 48.479; 8. Nico Hulkenberg, Sauber, + 53.044; 9. Sergio Perez, McLaren, + 1:12.357; 10. Jean-Eric Vergne, Toro Rosso, + 1:27.124; 11. Valtteri Bottas, Williams, + 1:28.610; 12. Esteban Gutierrez, Sauber, + 1 giro; 13. Jules Bianchi, Marussia, + 1 giro; 14. Charles Pic, Caterham, + 1 giro; 15. Giedo van der Garde, Caterham, + 1 giro; 16. Max Chilton, Marussia, + 2 giri; 17. Jenson Button, McLaren, + 3 giri; 18. Daniel Ricciardo, Toro Rosso, + 5 giri. Ritiri: Pastor Maldonado, Williams, 45° giro; Adrian Sutil, Force India, 27°; Paul di Resta, Force India, 22°; Fernando Alonso, Ferrari, 1°.
CLASSIFICHE. Piloti. 1. Sebastian Vettel 40 punti; 2. Kimi Raikkonen 31; 3. Mark Webber 26; 4. Lewis Hamilton 25; 5. Felipe Massa 22; 6. Fernando Alonso 18; 7. Nico Rosberg 12; 8. Romain Grosjean 9; 9. Adrian Sutil 6; 10. Paul di Resta 4; 11. Nico Hulkenberg 4; 12. Sergio Perez 2; 13. Jenson Button 2; 14. Jean-Eric Vergne 1. Costruttori: 1. Red Bull 66 punti; 2. Lotus 40; 3. Ferrari 40; 4. Mercedes 37; 5. Force India 10; 6. Sauber 4; 7. McLaren 4; 8. Toro Rosso 1.
ALONSO. “E’ andata male, ma a parte il fatto che la decisione sia stata corretta o no, abbiamo avuto una sfortuna terribile. Abbiamo visto altri incidenti dove non è successo nulla. Dopo è facile pensare a decisioni diverse, ma credo sia stata quella giusta”.
MASSA. “Sicuramente quando parti da secondo e terzo vuoi certamente lottare per il podio. Non è stato questo il caso. E’ stato un inizio di gara molto difficile, complicato. Avevamo una macchina che usava tanto le gomme intermedie per la pioggia. Io non avevo il passo in quel momento in cui non era umido né asciutto. Era una condizione difficile e le gomme in quel momento non funzionavano. Poi ho anche rischiato di fermarmi prima. Metà della pista era possibile, l’altra no. Lì ho perso ancora tanto tempo”. “Dopo, la macchina andava e si riusciva a fare una gara accettabile, però – conclude Massa – ero già 30″ dietro a quelle davanti”.
DOMENICALI. “Peccato, abbiamo corso un rischio inutile, con un’ala che non ha tenuto. Valuteremo con calma tutto, ma era un rischio da non prendere”.
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