Torino, 23 ago. (LaPresse) – Un fiume in piena. Antonio Conte, dopo un periodo di silenzio, ha commentato la sua condanna nell’ambito del processo calcioscommesse e le sue parole sono state come macigni. “Io ho sempre rispettato lo regole. Questa vicenda è assurda. Quello che mi hanno fatto e mi stanno facendo è una vergogna – ha iniziato – Sono 7 mesi che la mia faccia è diventata lo spot del calcioscommesse quando io non ho mai scommesso in vita mia mentre il sig. Carobbio, anzi ‘Pippo’ perché è ormai pappa e ciccia con la procura federale, che si vendeva le partite è più credibile di me. E’ caduta un’omessa denuncia eppure sono stati confermati dieci mesi di squalifica. Tutto questo è assurdo!”.
Conte si è poi scagliato sulla prassi del patteggiamento: “E’ come un ricatto per gli innocenti – ha spiegato – Non mi è piaciuto niente di questa vicenda, dalle indagini alle audizioni. Quando leggo le interviste di Locatelli e Paoloni che dicono di essere stati istigati a fare dei nomi, se pesanti meglio, per avere uno sconto… Oggi è successo a me – ha aggiunto – domani potrebbe succedere a qualcun altro”.
Conte si è detto ‘preoccupato’ anche per quello che potrebbe essere il futuro nei rapporti con i calciatori: “inizio ad avere il timore ad andare dentro lo spogliatoio e di mandare un giocatore in tribuna – ha detto con ironia – altrimenti chissà cosa potrebbe succedere”.
Decisamente più taglienti le parole, giustamente, rivolte a Piero Sandulli, uno dei giudici della Corte di giustizia federale, che ieri aveva commentato la sentenza dicendo che a Conte ‘era andata bene’. “Sono rimasto allibito dal suo intervento – ha detto – questo signore, forse per uscire sulle prime pagine dei giornali grazie al mio nome, fa delle dichiarazioni inopportune. Questo mi fa pensare che possa esserci qualcosa di personale nei miei confronti”. La battaglia del tecnico Campione d’Italia è appena iniziata.
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