Roma, 22 ago. (LaPresse) – Nessuna riduzione della pena: Antonio Conte dovrà scontare una squalifica di dieci mesi in relazione alla vicenda del calcioscommesse. La Corte di Giustizia Federale, infatti, ha confermato lo stop deciso dalla Commissione Disciplinare nella sentenza di primo grado del processo sportivo: i giudici dell’appello hanno prosciolto l’ex allenatore del Siena dall’accusa di omessa denuncia per la presunta combine di Novara-Siena del 1 maggio 2011, ma, “rideterminando la sanzione”, hanno inferto la squalifica di dieci mesi in relazione alla gara Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011, sempre per omessa denuncia.
Di fatto la Corte Federale ha accolto il ricorso dei legali di Conte per quanto riguarda Novara-Siena e l’ormai ‘famigerata’ riunione tecnica che aveva preceduto la gara in cui Conte, secondo le accuse del pentito Filippo Carobbio, avrebbe fatto capire che le due squadre erano già d’accordo per il pareggio. Viene invece confermata e rimodulata la sanzione per Albinoleffe-Siena, accogliendo la tesi del procuratore federale, Stefano Palazzi, secondo cui essendo il colaboratore di Conte, Cristian Stellini, a conoscenza della combine, il tecnico non poteva non sapere. Sempre in casa Juve, riduzione della squalifica per il vice di Conte, Angelo Alessio: per lui uno stop di sei mesi e non di otto, come previsto dalla sentenza di primo grado. Confermato il proscioglimento per Leonardo Bonucci e Simone Pepe.
Per quanto riguarda le situazioni più ‘calde’ dei club, sorride il Grosseto che si è visto accogliere il ricorso contro l’esclusione dal prossimo campionato di serie B e il suo presidente, Piero Camilli, la cui squalifica di cinque anni è stata annullata. Il Lecce, invece, ha visto respinto il proprio ricorso e quindi niente serie B: per il club salentino anche una multa di 30mila euro e la squalifica per 5 anni del suo ex presidente, Pierandrea Semeraro, come previsto in primo grado. Evita una penalizzazione in classifica il Bologna, che pagherà un’ammenda di 30mila euro, mentre il Novara si è visto ridurre la propria penalità di un punto in classifica (-1 invece che -2), oltre al pagamento di una multa di 20mila euro. Resta il proscioglimento per l’Udinese, che Palazzi aveva riportato a processo per la presunta responsabilità oggettiva legata alla condotta di Pepe, che militava nelle fila del club friulano.
Per quanto riguarda gli altri tesserati, confermata la squalifica di sei mesi per il giocatore del Bologna, Daniele Portanova, e lo stop di Emanuele Pesoli (ex Siena) per tre anni. Viene confermato anche il proscioglimento dell’ex capitano rossoblu Marco Di Vaio, ora ai Montreal Impact. Nel filone dell’inchiesta condotta dalla procura di Cremona, sono nove i calciatori che hanno visto respingere i propri ricorsi in appello: confermate, dunque, le squalifiche per Mario Cassano (ex portiere Piacenza, 9 mesi), Edoardo Catinali Catinali (ex calciatore Piacenza, 3 anni e 6 mesi), Cristian Bertani (ex calciatore Novara, 3 anni e 6 mesi), Davide Drascek (ex calciatore Novara, 3 anni e 6 mesi), Mavillo Gheller (ex calciatore Novara, 6 mesi). Resta invariata la squalifica anche per Roberto Vitiello (ex calciatore Siena, 4 anni), Ferdinando Coppola (ex portiere Siena, 6 mesi), Claudio Terzi (ex calciatore Siena, 3 anni e 6 mesi) e Alessandro Pellicori (ex calciatore Piacenza, 3 anni).
Per quanto riguarda il filone di Bari, resta la squalifica per Stefano Guberti (ex Bari) a tre anni e quella di Nicola Belmonte (Siena) a sei mesi. La Corte di giustizia federale ha bocciato invece i ricorsi di Palazzi contro i proscioglimenti del granata, Salvatore Masiello e di Giuseppe Vives (ex Lecce, ora Torino).
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata