Dal nostro inviato a Londra, Andrea Capello

Londra (Regno Unito), 6 ago. (LaPresse) – Un’ottima giornata di sport per l’Italia macchiata da una tremenda notizia. L’oro di Niccolò Campriani nella carabina, l’argento di Massimo Fabbrizi nella fossa olimpica ed il bronzo di Matteo Morandi agli anelli vengono inevitabilmente messi in secondo piano dal caso di positività all’Epo di Alex Schwazer, campione in carica della 50km di marcia. L’altoatesino è stato trovato positivo ad un controllo fuori gara effettuato il 30 luglio e la sostanza incriminata è la famigerata Eritropoietina meglio conosciuta come Epo. L’altoatesino sarebbe già dovuto arrivare in Gran Bretagna per la 20km ma aveva rinunciato all’ultimo a causa di un’influenza. Nei giorni scorsi, prima di rinunciare ad una delle due prove in programma, inoltre Schwazer aveva annunciato che fra una gara e l’altra non si sarebbe fermato a Londra. Una scelta quantomeno strana. “Questa è una pagina di storia che non avremmo mai voluto vivere. E’ una notizia che ci ha ferito profondamente”, è il commento del presidente del Coni, Gianni Petrucci proprio nel giorno in cui il premier Mario Monti aveva indorato la nostra spedizione invitado gli azzurri ad andare avanti così, in una telefonata al numero 1 del foro italico. Petrucci ha raccontato: “La decisione di escluderlo l’abbiamo presa in due ore. Non siamo eroi ma persone corrette. Avevamo detto dall’inizio meglio una medaglia in meno ma pulizia sempre, e l’abbiamo dimostrato con i fatti”. Petrucci non ha rivolto messaggi al reo confesso Schwazer: “A lui non faccio la morale e non mi sento di dire niente – ha spiegato – ho detto e dichiarato in passato che l’atleta deve essere sede di pensiero. Lui non lo è stato”. Di ben altro tono invece le dichiarazioni del tecnico del marciatore, Michele Didoni: “Posso solo dire che gli ho dato in mano mia figlia per il battesimo e moralmente mi sento insultato” ha spiegato l’ex campione del mondo di marcia. La voce di Didoni è affranta e la delusione è evidente: “Mi è crollato il mondo addosso. Mi dispiace per chi lo ha aiutato e di aver sprecato del tempo” ha concluso Didoni precisando di non aver mai avuto dubbi sull’atleta. Duro anche il presidente della Fidal, Franco Arese: “ Meglio una medaglia in meno ma combattere questa situazione – ha affermato – è un bene aver fermato Alex Schwazer prima della gara, così che la lotta al doping ne esce rafforzata”. Il compito di spiegare i particolari di questa brutta pagina di sport invece è toccato al capo delegazione Raffaele Pagnozzi, candidato anche alla successione di Petrucci ai vertici del Coni: “Erano le 15, Morandi era in zona mista e nel frattempo la dottoressa Ciuffetti (vice capo missione ndr) mi ha comunicato che il Cio voleva consegnare una lettera chiusa indirizzata ad Alex Schwazer. Abbiamo subito convocato una riunione al villaggio olimpico con il campo delegazione della Fidal Morini e, mentre tornavamo al tiro abbiamo deciso di espellere l’atleta – ha detto – abbiamo deciso di dare la notizia alle 17.00 perché volevamo prima contattare l’atleta tramite il dottor Fiorella, per evitare che la notizia gli potesse venir data a mezzo stampa. Ovviamente abbiamo anche inoltrato la comunicazione alla procura antidoping che ha già aperto un’indagine ed al gruppo sportivo dei Carabinieri” di Schwazer fa parte. La chiusura ancora al presidente Petrucci il cui stato d’animo rappresenta alla perfezione questa giornata dolceamara per lo sport azzurro: “Eravamo a vedere Fabbrizi con un stato d’animo di tristezza da una parte e gioia dall’altra – ha rivelato – stavamo lì a tifare come forsennati ma dentro il nostro cuore eravamo sconvolti”.

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