Roma, 2 lug. (LaPresse) – “Vi esprimo il mio riconoscimento e quello degli italiani perchè tutti sapevamo che voi eravate partiti per Danzica non dimenticando quali tensioni e quali cadute abbia conosciuto e stia conoscendo ancora oggi il mondo del calcio italiano. Siete partiti ancora in fase di assestamento e con tanta strada da percorrere per cambiare e per rinnovarsi”. Così il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, incontrando la nazionale di calcio italiana al Quirinale. Gli azzurri hanno incontrato il presidente dopo essere atterrati con un volo proveniente da Cracovia all’aeroporto di Fiumicino. Ad attenderli, davanti al Quirinale, un centinaio di tifosi, molti dei quali indossavano le maglie di Pirlo e Balotelli.
Nel Salone delle Feste, Napolitano ha accolto non soltanto la squadra reduce dagli Europei, ma anche il ct Cesare Prandelli, il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, il vice presidente della Figc e capo della delegazione, Demetrio Albertini, e i vertici del calcio italiano. “Avete ottenuto risultati straordinari – ha detto il capo dello Stato – che pochissimi potevano mettere in conto nella partita iniziale, così incerta e così illuminante e alla quale ho avuto l’onore di partecipare”. Il presidente ha poi confessato di non aver “mai giocato a calcio” e di non poter quindi “valutare la vostra fatica, ma – ha aggiunto – ho colto la passione che vi ha guidati ed animati e il senso della nazione che avete. E’ stato il più grande regalo che poteste farmi”. Napolitano ha poi ricevuto dal commissario tecnico della nazionale, Cesare Prandelli, una delle medaglie d’argento che la squadra ha conquistato ieri sera al termine della finale contro la Spagna. Un riconoscimento accompagnato da parole di ringraziamento che il ct ha rivolto proprio al presidente: “Lei ci ha aiutato a sopportare la sconfitta – ha detto – siamo soddisfatti, contenti e orgogliosi di aver rappresentato l’Italia con i valori che lei ha descritto in quella commovente lettera. Ha dimostrato di essere il nostro primo tifoso e quindi grazie”.
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