Roma, 5 giu. (LaPresse) – “Avevo detto che sarei tornato a Roma”. Così Zdenek Zeman nella conferenza di presentazione come nuovo allenatore dei giallorossi. “Sono contento, ringrazio la società che ha avuto fiducia in me e che mi ha riportato di nuovo a Roma”, spiega il boemo. “Avevo detto a qualche amico che sarei tornato. Spero si riuscirà a collaborare e costruire qualcosa insieme”. “Cosa mi ha convinto ad accettare? Vivo ed abito a Roma da 18 anni, è una città – sottolinea Zeman – che sento mia, è dal 99 che mi ero prefissato di tornare. Sono tornato, sono felice e spero che dopo questa stagione calcistica i tifosi saranno felici come ora”.
“Se sono cambiato tatticamente? Mi conviene dire di sì, anche se non sono d’accordo…”, ironizza il tecnico. Sulle ambizioni riguardanti la nuova avventura, il boemo spiega: “Non ho mai visto nessuno che non voglia vincere. Dovremo cercare di fare meglio degli altri, bisognerà provare e crederci”. Zeman svela di esser già stato vicino al ritorno alla Roma nel 2006, “c’era scritto da qualche parte ma allora non si poteva”. Nessuna indicazione sul tema mercato: “Non rispondo, il mercato inizia il 1° luglio. Verratti? Non c’è assolutamente niente”, risponde il neo tecnico giallorosso. Su Totti: “E’ tesserato come calciatore, mi aspetto che faccia il calciatore e lo gestirò come il resto della squadra”.
“Penso sia sbagliato non parlarne. Però sono un dipendente della società e mi adeguerò. Non penso succeda nulla se si dice che un arbitro ha sbagliato, così come quando sbaglia un mio giocatore lo dico”, così Zeman entrando nel tema degli arbitri e sulla volontà del club giallorosso di non parlarne. “Non ho rivincite, ho sempre fatto calcio anche se non era quello delle prime pagine”, prosegue il boemo a chi gli chiede le sensazioni provate dopo gli anni passati lontani dalle grandi squadre. “Per me – continua Zeman – era un problema di categoria, ma di stare sul campo ed insegnare qualcosa a qualcuno”.
“Zeman non è la seconda o terza scelta, ed è qui perché se lo merita”, così il direttore generale giallorosso Franco Baldini ha spiegato l’ingaggio del boemo. “Sgombro il campo dagli equivoci, non è stata una seconda o terza scelta, è stata una scelta ponderata – chiarisce il dirigente giallorosso – per la quale ci siamo presi tempo. Una scelta fatta dopo aver avuto la possibilità di confrontarsi con altri interlocutori ed aver pensato con Sabatini e Fenucci la cosa migliore da fare. Questo per dare a Zeman quello che è di Zeman”. “I motivi della scelta? Sono tutti legittimi – prosegue Baldini – il fatto che valorizza i giovani e perché riporta la gente allo stadio. Ma quello fondamentale è, molto banalmente, perché se lo merita”.
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