Roma, 29 nov. (LaPresse) – Per il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi è meglio non fare ‘coming out’ nel mondo del calcio. “Il calciatore convive nello spogliatoio e una certa situazione di intimità – ha spiegato l’ex centrocampista della Roma intervistato da Klaus Davi nella puntata odierna di ‘KlausCondicio’ su YouTube – e questo comporta difficoltà nell’esprimere la propria identità sessuale, cosa che in altri ambiti professionali non accade e dove è più facile esprimere se stessi”. Secondo Tommasi non è questione di aver paura di rivelarsi: “E’ una questione personale – spiega – che porta a non raccontare le proprie preferenze per poter lavorare e vivere con serenità. Io non sono per chi sbandiera le proprie preferenze per sentirsi realizzati o a proprio agio, ognuno le può vivere in maniera sobria tenendole per sé o per le persone che gli interessano”.
“Nel calcio – prosegue il presidente dell’Aic – basta poco per diventare un personaggio, pensi di fare una cosa positiva e invece ti si ritorce contro”. Il rischio, precisa Tommasi, “è che ogni cosa che esca dal seminato” possa tramutarsi in “boomerang”.
Il problema di un’eventuale ‘coming out’ è quello di “non farlo diventare una marchetta, una domanda giornalistica. Per una persona è una cosa intima, seria e importante: l’obiettivo non è certo essere sviliti. Se ho conosciuto giocatori omosessuali? Personalmente no, anche se magari avevano tendenze e io non lo sapevo”, aggiunge Tommasi.
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