Torino, 14 nov. (LaPresse) – Con una nota la Juventus ha reso noto di aver depositato questa mattina al Tar del Lazio la richiesta di risarcimento danni alla Figc in relazione ai provvedimenti adottati nell’estate del 2006 e del 2001.
“Juventus Football Club ha depositato in data odierna presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ricorso ai sensi dell’art. 30 del codice del processo amministrativo contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) e nei confronti della Fc Internazionale chiedendo la condanna al risarcimento del danno ingiusto subito dall’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa e dal mancato esercizio di quella obbligatoria in relazione ai provvedimenti adottati dalla FIGC nell’estate del 2006 e del 2011”, si legge nel comunicato.
“Con tale atto – prosegue la nota – Juventus intende far accertare la mancanza di parità di trattamento e le illecite condotte che l’hanno generata ottenendo il risarcimento agli ingenti danni che sono prudenzialmente stimati in diverse centinaia di milioni di euro per minori introiti, svalutazione del marchio, perdita di chances e di opportunità, costi e spese”.
La notizia del ricorso non e` una notizia, era un fatto noto”. Commenta cosi`, Giancarlo Abete, presidente Figc (Federazione italiana gioco calcio), il ricorso al Tar della Juventus per la sentenza ‘Calciopoli’, a margine del ‘Premio Giacinto Facchetti – Il bello del calcio’, a Milano. “C’ e` – continua Abete – un po’ di sorpresa e tanta amarezza per il giorno che e` stato individuato per presentare il ricorso, perche` c’era qui il premio che riguardava Giacinto Facchetti, con la presenza dei vertici dell’Uefa e una presenza societaria importante istituzionale. Queste, pero`, sono cose che fanno parte della sensibilita` delle persone, di ognuno di noi”.
“Per quanto riguarda la Federazione – aggiunge Abete – la Federazione e` serena. E’ un soggetto istituzionale di garanzia, non ha la logica di dover alimentare delle divisioni. Abbiamo avuto lo stile di non commentare la sentenza di Napoli, abbiamo espresso, semplicemente, qualche sorpresa per alcuni commenti successivi alla sentenza”. “Ci vuole – conclude Abete – grande rispetto per chi ha giudicato e per chi e` stato giudicato, perche` si tratta di una sentenza di primo grado e, quindi, arrivare a delle conclusioni non e` opportuno. Nella vita bisogna valorizzare 3 cose: stile, coerenza e credibilita` e noi cerchiamo, nei nostri limiti, di mantenere stile, coerenza e credibilita`. La responsabilita` del presidente della Federazione penso sia, anche, quella di esprimere una posizione con una valenza etica”.
Più stringato il commento del presidente dell’Inter, Massimo Moratti: “Gli avvocati ne capiranno di più di questa cosa”, ha spiegato. Per il presidente dell’Uefa ed ex giocatore dei bianconeri Michel Platini invece si tratta di “una cosa nazionale”. “E’ venuto all’Uefa, e` stato rimandato. Non e` una cosa nostra. Non so tutto su tutto – ha aggiunto. Ho dei limiti. Da presidente dell’Uefa non mi devo mischiare in queste cose”.
“Questa è una delle 7 promesse che avevamo annunciato in conferenza stampa il 10 agosto”. A margine del Premio Internazionale Sport Civiltà assegnato a Parma, il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha commentato la scelta del ricorso. “Mancanza di stile nel giorno del premio dedicato a Facchetti? Alcune istituzioni hanno l’abitudine di far trascorrere i termini, altre no”, ha specificato il presidente sulla scelta della data del ricorso. Agnelli ha annunciato l’intenzione di verificare “gli atti della federazione nel 2006 e nel 2011”. Sulle critiche rivolte da Moratti: “Ci mancherebbe altro. Ma mi piace ricordare – spiega – che l’Inter è un danno collaterale, la nostra ricerca si dirige verso chi ha giudicato”, così Agnelli che sostiene la necessità di fare chiarezza “sulle modalità di indagine della Figc: o si è sbagliato prima, o si è sbagliato dopo”.
In serata Massimo Moratti è tornato sulla questione. “I milioni di danni rischiesti dalla Juventus? Sono tanti – questo il commento del presidente dell’Inter – ma non entro in questa cosa perchè se devo essere sincero la trovo anche ridicola”. E sull’eventualità di dover restituire lo scudetto del 2006: “Non mi passa neanche per la testa”.
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