Pius Heinz – chipleader dei tre finalisti delle World Series of Poker, prova a lasciare la sua firma sulle Wsop e a essere il primo vincitore tedesco. “È andato tutto oltre ogni aspettativa – dichiara in attesa di sedersi al final table – specie domenica quando sono arrivato al tavolo da settimo e dopo appena 30 minuti di gioco avevo lo stesso numero di fiches degli altri”. Calmo e impassibile Pius rivela che “luci, telecamere, folla e tifo da stadio non mi hanno influenzato negativamente. Anzi, così ci ho preso più gusto”. E non si scompone nemmeno se gli si parla del livello – altissimo – dei giocatori con cui dovrà vedersela: “Anche per questo mi divertirò di più. Servirà più impegno e concentrazione, che secondo me contano più delle carte. Ma è vero pure che senza di quelle non si va da nessuna parte”. Pius spende anche qualche parola di stima per i suoi due avversari di stanotte: “Ben Lamb è un grande, rispetto il suo gioco e se oggi mi trovo con più fiches di lui è solo perché ho avuto carte migliori. Di Martin Staszko invece ’non mi fido’. È vero che è il più short, ma è uno che difficilmente sbaglia una mano. E sono convinto che ci darà parecchio filo da torcere”. Infine, quando gli si chiede cosa si aspetta dal final table schiva ogni previsione. “Posso dire solo che giocherò al mio meglio”. AG/Agipro

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