Roma, 21 ott. (LaPresse) – “Sono dieci mesi che ci penso e ancora non ho la risposta. Ho detto sì senza sapere il perché”. Queste le prime parole di Franco Baldini nella conferenza di presentazione come nuovo direttore generale della Roma. Il neo dirigente giallorosso dice che a DiBenedetto aveva spiegato di non aver “ragioni particolari” per lasciare “la qualità della vita di Londra e il lavoro” precedente, ma di aver comunque accettato la sua proposta senza un vero motivo. “Ho cercato una risposta che non c’è – continua Baldini – ho detto di sì e basta”.

“Il primo problema grosso sono i biglietti”. Questa una delle priorità da affrontare nella sua nuova avventura in giallorosso. “È difficile spiegarlo alla proprietà americana – continua – dove la chimera del biglietto omaggio non è percepita. In Inghilterra è molto diverso, chi è facoltoso spende di di più per i posti migliori, qui è l’inverso. Se vogliamo dare un piccolo segnale è quello di non anelare al posto come riconoscimento di essere qualcuno. Se sei qualcuno, il biglietto compratelo. Quello che potrò fare lo farò. Io – è la promessa di Baldini – non avrò un solo omaggio. Se vorrò invitare qualcuno comprerò i biglietti”.

Baldini ha parlato anche del rinnovo del contratto di De Rossi. “La questione occupa un posto importante. Ho parlato brevemente con Daniele – spiega il dirigente giallorosso – anche se il mio interlocutore, riguardo il contratto è il suo procuratore. Incontrandolo dieci minuti l’ho trovato molto sereno, maturo. Erano un po’ di anni che non lo vedevo, mi ha fatto piacere trovarlo così bello: questa è una parola che racchiude tutto. Gli ho detto: se hai voglia di restare non importa quanto ci metteremo, ma il contratto lo faremo. Daniele – aggiunge Baldini – mi è sembrato orientato a voler trovare un accordo per restare”.

Questione Totti: “Per chiarire con Francesco mi ci sono voluti cinque minuti”, così il dg chiarisce sul rapporto con il capitano giallorosso, che Baldini in un’intervista aveva definito ‘pigro’. “In realtà non c’è granché da spiegare”, dice. “A me sembrava in quell’intervista di aver speso più amore che critiche. Son sempre stato attratto dal talento del giocatore”. Baldini chiarisce così le sue dichiarazioni: “Ho specificato che può dare ancora così tanto se smette di lasciarsi usare. Quante volte è stato usato dalla società per altre cose che non fosse giocare? E uno del suo talento, alla sua età, dev’essere messo in condizione solo di pensare a giocare. In questo può dare ancora tantissimo, perché il talento non è mai stato discusso”.

“In tutto questo – ha aggiunto Baldini – si è innescato la questione che Luis Enrique non lo faceva giocare e quindi si è parlato di complotto. Ho mandato a Totti un sms spiegandogli che non c’era niente di preordinato”. Nell’intervista ‘incriminata’, spiega il dirigente giallorosso, “parlavo della pigrizia di lasciarsi coinvolgere in troppi aspetti che non è giusto chiedergli. Io voglio metterlo nelle condizioni di essere normale, è questa la rivoluzione, la ricerca di normalità”. Baldini spiega che dopo l’uscita dell’intervista avrebbe potuto rettificare ma ha preferito restare in silenzio “per vedere cosa succedeva. Mi sono preso gli insulti, fino a che non ho avuto modo di chiarire con lui. Ci sono voluti 5 minuti. Con Totti ho sempre avuto un rapporto semplice e facile. Come d’altra parte non può essere altrimenti con lui. Francesco è il primo a voler essere liberato da tutta questa sovrastruttura”, ha specificato Baldini.

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