Milano, 22 ago. (LaPresse) – “Vogliamo la firma del contratto prima dell’inizio del campionato. Se ci sarà sabato e domenica si giocherà, altrimenti staremo a casa”. Il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi, ribadisce la posizione sulla questione del rinnovo dell’accordo collettivo al termine del vertice tra Aic e i capitani delle squadre di Serie A. Nel pomeriggio il presidente federale Giancarlo Abete chiarirà la posizione della Figc sul discusso articolo 7, quello relativo all’organizzazione degli allenamenti: “Ci auguriamo che l’interpretazione, a nostro avviso necessaria, sia funzionale alla firma dell’accordo e che spinga la Lega Calcio a firmare”, così Tommasi che rimane possibilista sull’accordo: “I tempi tecnici ci sono”.
Tommasi ha fatto chiarezza anche sul discusso ‘contributo di solidarietà’ previsto dalla prossima manovra economica: “Si è fatto un gran polverone sull’argomento – dice – ma non ho sentito nessun calciatore dire di non voler pagare. Se ci sarà e verrà approvato, lo pagheremo, in qualità di normali contribuenti. Noi calciatori abbiamo sempre pagato le tasse nei tempi e nei modi previsti dalla legge”.
In serata, in una conferenza stampa in Figc, è intervenuto sulla questione il presidente federale Giancarlo Abete: “Per me è un problema che con un poco di buonsenso può essere letto in maniera chiara”, ha detto. “Se non si firma il contratto collettivo – ha proseguito – solo per l’interpretazione dell’articolo 7 vuol dire che ci sono altri motivi. E sarebbe bene, se così fosse, esplicitarli in maniera diretta perchè questo articolo sembra essere più importante di uno della Costituzione”.
“È mio dovere come presidente della Figc fornire una interpretazione – ha aggiunto Abete -. Ma tra tante problematiche del Paese, tutta questa attenzione per questo punto mi fa vergognare come cittadino”.
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