Roma, 5 lug. (LaPresse) – Impegnato già con lo scandalo calcioscommesse, con la querelle tra la Lega A e l’Aic sul nuovo contratto collettivo, sul secondo extracomunitario e sulla riforma dello Statuto, il consiglio federale della Figc si ritrova oggi con un’altra bella gatta da pelare. Le motivazione del procuratore Stefano Palazzi relative alla decisione sull’esposto presentato dalla Juventus per lo scudetto 2005-2006, sono esplose come una bomba e rischiano di spaccare ancora una volta il Consiglio.

E si perchè nelle motivazioni, Palazzi spiega esplicitamente che la giustizia sportiva non può prendere alcuna decisione in merito alla richiesta della Juventus, perchè i reati dell’Inter risultano prescritti. La Figc ha però la facoltà di prendere una decisione di tipo ‘politico’, proprio sulla base di quanto dissero i ‘Tre saggi’ a cui si rivolse l’allora commissario Guido Rossi nella calda estate del 2006. La Figc dovrà pronunciarsi sull’esposto nella riunione del prossimo 18 luglio, ma è inevitabile che quelle 72 pagine oggi non potranno essere messe da parte.

Le dichiarazioni di Moratti, intanto, suonano come un’autentica dichiarazione di guerra. “Mi è sembrato un attacco molto grave, pesante, nei confronti della società: inaccettabile”, ha detto. “I signori che saranno seduti attorno a quel tavolo per decidere, non so che cosa, lo conoscono perfettamente. Non c’è nessun elemento nuovo – ha aggiunto il presidente dell’Inter – cose che altri avevano già giudicato come del tutto poco consistenti”.

Abete è ora con le spalle al muro, visto che fu lui a dichiarare qualche settimana fa che “l’etica non va in prescrizione” e per questo preme perchè la Figc prenda posizione sulla vicenda. In seno al Consiglio, però, sono ancora in molti a favore della ‘non decisione’. A partire dal vicepresidente vicario della Ferdercalcio e numero uno della Lega nazionale dilettanti, Carlo Tavecchio. Al suo arrivo in Figc a Roma, infatti, Tavecchio ha detto: “Bisogna stabilire se i componenti del Consiglio federale della Figc siano i soggetti che devono votare, e non è un problema di poco conto. Il Consiglio, infatti, non è deputato ad emettere sentenze di questo tipo, non si prevede che noi assegniamo o revochiamo scudetti”.

Più cauto il presidente dall’assocalciatori Damiano Tommasi, sicuro solo di una cosa. “Sarà uno dei temi del Consiglio Federale. Di certo, è stato un anno particolare in tutti i sensi, e anche il mio ultimo in Italia. Riassegnare il titolo alla Juve? Credo sarebbe impossibile. Alla Roma? Se andiamo avanti così…”. La mette sull’ironia, invece, il presidente della Lazio, Claudio Lotito: “Quando avrò delle carte potrò fare delle valutazioni. Lo scudetto lo meritava la Roma? Se andiamo dietro a tutte le dichiarazioni va a finire che lo scudetto è di tutti”.

E a proposito di Roma, sulla querelle è intervenuto anche l’ex tecnico giallorosso Luciano Spalletti, trovatosi a passare per caso nei pressi di via Allegri. Spalletti è citato da Palazzi in merito all’intercettazione di una sua telefonata con un esponente del mondo arbitrale, quando era alla guida dell’Udinese. “Quella intercettazione si riferisce ad una telefonata che avevo ricevuto e non fatto, anche se i famosi tiratori scelti l’hanno scritta un pò come gli pare”. “Lo Scudetto 2006 alla Roma? Penso che la Roma abbia fatto un buon lavoro – ha aggiunto – con me e anche prima in quel periodo lì meritava miglior sorte. Mi dispiace per i tifosi giallorossi, che non hanno raccolto tutti i frutti prodotti dalla squadra”.

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