Roma, 4 lug. (LaPresse) – La Figc è arrivata fuori tempo massimo, e nulla può fare adesso contro l’Inter, anche se i nerazzurri come le altre società coinvolte in Calciopoli, chiamavano e facevano “regalini” e “strenne” agli arbitri. E’ questa l’amara conclusione cui arriva dopo più di un anno di lavoro il procuratore Stefano Palazzi, dopo aver analizzato le intercettazione emerse nel processo penale di Napoli su Calciopoli. I limiti della prescrizione nello sport sono infatti chiari: si possono giudicare squadre e dirigenti sono per gli illeciti commessi nelle ultime 4 stagioni, ma nelle carte si parla di fatti avvenuti più di 6 anni fa. Quindi niente da fare? Palazzi si lascia aperta una finestrella solo parlando in merito all’esposto della Juventus che chiede la revoca dello scudetto 2006 all’Inter, dove ipotizza una pronuncia diretta della Figc.

Un’ipotesi e niente più, ma tanto basta a ridare forza alle speranze, soprattutto dei tifosi juventini. A colpire in realtà è la vicinanza con gli arbitri tra l’allora presidente dell’Inter, Giacinto Facchetti, ed i designatori Bergamo e Pairetto. Una vicinanza in tutto e per tutto identica a quella di Moggi, Meani, Della Valle e gli altri condannati di Calciopoli. “Assoluta analogia” la chiama Palazzi. Ecco perché, conclude Palazzi: “Ne consegue che , nella specie, appare fondato e ragionevole ritenere la sussitenza nell’ambito dell’ordinamento del settore di un interesse qualificato facente capo alla Federazione in ordine all’acquisizione di tutti gli atti del presente procedimento al fine di poter più compiutamente valutare l’ammissibilità e quindi l’eventuale fondatezza della richiesta presentata dalla Juventus F.c.”.

“Mi è sembrato un attacco molto grave, pesante, nei confronti della società: inaccettabile. Totalmente inaccettabile. E posso dire chiaramente: Palazzi si sbaglia. Si sbaglia proprio. Questo è un attacco del pm e, vabbè, senza processo, su questa cosa ognuno può dire ciò che vuole. Io non accetto nella maniera più assoluta, l’Inter non accetta questa cosa e quello che fa di tutto un cattivissimo gusto è il fatto che sia coinvolto Facchetti. E non lo faccio perché è un modo di dire, perché è stata coinvolta una persona che non c’è più, che io ammiro e stimo, per la sua onestà. Siccome, in questo momento, Facchetti viene visto diversamente, io non stimo per niente chi ha fatto questa cosa”, questo il primo commento di Massimo Moratti, pubblicato sul sito dell’Inter alla relazione del procuratore federale, Stefano Palazzi, dove si presuppone un illecito sportivo da parte della società nearazzurra.

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