Calcio, Coppa America: tutti contro l’Argentina di Messi

Calcio, Coppa America: tutti contro l’Argentina di Messi

Buenos Aires (Argentina), 30 giu. (LaPresse/AP) – Che ci crediate o no, Lionel Messi ha ancora qualcosa da dimostrare nella sua nativa Argentina. Prima di tutto di essere il più grande giocatore del mondo anche quando indossa la maglia della nazionale. Nonostante i successi a ripetizione con il Barcellona, Messi fatica ad essere il giocatore più amato dal popolo argentino. La Pulce, però, ha la possibilità di far scattare l’amore dei suoi tifosi da venerdì notte, quando la sua Argentina esordirà in Coppa America contro la Bolivia. A Messi viene imputato soprattutto di non essere mai stato determinante nei momenti che contano. Ad esempio non ha segnato un solo gol nella Coppa del Mondo dello scorso anno, quando l’Argentina venne eliminata nei quarti con un umiliante 4-0 dalla Germania. Questa volta tutto gioca a suo favore: una squadra fortissima e la possibilità di giocare di fronte ai propri tifosi. L’attaccante sudamericano è reduce dalla sua migliore stagione in carriera e per esaltarne le doti, il nuovo ct dell’Albiceleste, Sergio Batista ha cercato di instaurare un modulo e uno stile di gioco simile a quello della squadra catalana.

“Messi disputerà una grande Coppa America”, ha detto Batista. “Avere il miglior giocatore al mondo significa molto – ha aggiunto il ct argentino – e cercheremo di metterlo a suo agio in modo che lui possa dare il massimo. Questo è un vantaggio enorme”. Messi è in realtà un estraneo in casa sua. Ha lasciato l’Argentina per Barcellona quando era ancora un bambino, ha trascorso gli anni della sua crescita in Spagna e non ha mai giocato per uno dei club principali del suo paese. La sua personalità timida lascia anche molti argentini freddi nei suoi confronti. Scherza raramente in giro, sembra parlare a disagio e non ha il carisma di Diego Maradona. La Pulce deve ancora alzare un trofeo per il suo paese di nascita. “E’ un pò che l’Argentina non vince un titolo importante – ha detto Messi – e abbiamo bisogno di una grande gioia per noi e per i nostri tifosi”.

L’altra grande minaccia per gli avversari è Carlos Tevez. Soprannominato affettuosamente Carlitos, il centravanti del Manchester City è uno dei giocatori più popolari nel suo paese, avendo giocato nel Boca Juniors dopo essere nato e cresciuto in uno dei quartieri più poveri e difficili di Buenos Aires. L’ultimo titolo di un certo rilievo conquistato dalla nazionale argentina è la Coppa America nel 1993, mentre l’ultimo titolo mondiale resta quello vinto con Maradona nel 1986. Nel paese, inoltre, si vive un momento difficile sotto l’aspetto calcistico. Il River Plate, la squadra più blasonata, è stato appena retrocessa in serie B per la prima volta nella sua storia, scatenando la violenza di parte della tifoseria. Dopo gli scontri tra i tifosi e i poliziotti successivi al match con il Belgrano, la zona intorno allo stadio Monumental è diventato un autentico campo di battaglia. Lo stadio che ospiterà la finale del 24 luglio è stato anche posto sotto sequestro dalla magistratura.

L’avversario più pericoloso per l’Argentina sulla strada verso il trionfo è ovviamente il Brasile. La Seleçao ha battuto l’albiceleste nelle ultime due finali della Coppa America, vincendo quattro delle ultime cinque edizioni. Come padrona di casa l’Argentina è leggermente favorita, ma ha anche maggiore pressione. Il Brasile, eliminato nei quarti nell’ultimo mondiale, non avrà tra le sue fila giocatori del calibro di Kakà, Luis Fabiano, Ronaldinho e Adriano. Dopo la delusione sudafricana il ct Mano Menezes sta ricostruendo la squadra, che sarà guidata da giovani come Neymar, Alexandre Pato, Lucas e Paulo Henrique Ganso. “Questi ragazzi devono essere pronti per la Coppa del Mondo del 2014 e giocare la Coppa America sarà estremamente importante per dare loro la tanto agognata esperienza”, ha detto Menezes. “Un buon risultato sarà importante e noi vogliamo vincere il torneo – ha aggiunto il ct carioca – ma credo che una delle priorità, con questi giocatori giovani, sarà quella di acquisire esperienza”.

Argentina e Brasile dovrebbero superare senza problemi la fase a gironi e per loro il torneo vero e proprio inizierà nei quarti di finale del 16 e 17 luglio. L’Uruguay di Cavani, Suarez e Forlan, il Cile di Alexis Sanchez, il Paraguay e la Colombia sono considerati possibili outsider, con Ecuador, Bolivia, Perù e Venezuela che hanno poche chances. Al torneo partecipano anche Messico e Costa Rica, nazionali invitate, perchè parte della federazione centroamericana. Entrambe sono arrivate con squadre ricche di giovani, con i titolari che hanno giocato la recente Gold Cup. Il Messico ha sconfitto gli Stati Uniti 4-2 in finale. La federazione messicana ha anche dovuto sospendere otto giocatori, derubati da delle prostitute fatte arrivare in albergo dopo l’amichevole di sabato scorso contro l’Ecuador. Il Costa Rica, infine, sostituisce il Giappone costretto a rinunciare dopo il terribile terremoto e lo tsunami che hanno devastato il paese lo scorso 11 marzo.

© Riproduzione Riservata