Bergamo, 13 giu. (LaPresse) – “Quando si vince è giusto lasciare il palcoscenico a qualcun altro. E’ un’uscita dal campo che non significa una fuga, che non significa scappare. Se avessimo perso avrei parlato e mi ero già messo d’accordo per farlo. E’ un uscita dal campo che mi ricorda tanto quella di Firenze, anche se con motivazioni molto diverse”. Così in conferenza stampa il tecnico dell’Albinoleffe, Emiliano Mondonico, reduce dal successo dei playout di Serie B a spese del Piacenza.
“Nell’annata – ha continuato l’ex allenatore del Torino, visibilmente commosso ricordando l’intervento chirurgico dello scorso gennaio – ho avuto un momento particolare. Ed è chiaro che l’avversario non è ancora stato sconfitto. Vediamo quanto tempo ci vorrà fino a che tutto torni nella norma, almeno per non vivere così, sempre con il pensiero di qualcosa. Perché non è facile dover pensare all’AlbinoLeffe, ma avere pensieri per altre cose. Quindi in questo momento non posso dire che ci sono tra un mese e che magari sarà più tempo”. Mondonico ha poi affrontato il capitolo sul suo futuro in panchina. “Tra un paio di settimane sapremo se ci sarò ancora oppure no, se mi vedrete in panchina o magari in tribuna come un amico dell’AlbinoLeffe. Andreoletti (patron dell’Albinoleffe, ndr) mi ha chiesto se voglio diventare presidente: non ho ancora capito con i soldi di chi…”, ha scherzato.
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