Rai, bufera su Vespa per diverbio con attivista Flotilla

Rai, bufera su Vespa per diverbio con attivista Flotilla
(Photo by Mauro Scrobogna / LaPresse)

Il conduttore surante ‘Porta a Porta’ a Tony La Piccirella: “Non ve ne fotte niente di dare gli aiuti ai palestinesi”. Insorgono opposizioni

Dal diverbio tra Bruno Vespa e un attivista della Global Sumud Flotilla alla Vigilanza bloccata. Ore complesse in casa Rai, già alle prese con la spietata concorrenza di Mediaset e le polemiche politiche. Come quella nata dall’ultima puntata di ‘Porta a Porta’, quando Vespa ha alzato i toni durante il confronto con Tony La Piccirella, esponente della Flotilla. “La natura della missione è l’apertura di un canale diretto senza mediatori”, ha spiegato l’attivista prima di essere interrotto dal conduttore. “Quindi posso dire che non ve ne fotte niente di dare aiuti alle persone, voi volete stabilire un canale diretto e non riuscirete ad aprirlo” ha osservato Vespa “lo sapevate prima di partire che Israele non vi consentirà mai di aprirlo. Quindi rispetto alla polemica sul canale diretto voi ‘buggerate’ completamente di dare gli aiuti che avete generosamente portato. E’ una scelta ma deve essere chiara”. Parole che finiscono nel mirino delle opposizioni. Il M5s, con il capogruppo in Vigilanza Dario Carotenuto che definisce “inaccettabili” le affermazioni del giornalista e aggiunge: “E’ Vespa che evidentemente se ne fotte del fatto che lavora per il servizio pubblico, che il suo compito è informare con equilibrio e rispetto, non insultare chi mette tutto in gioco per la verità”.

Avs: “Su Telemeloni si sostengono tesi governo”

Per il capogruppo in Senato di Avs e componente della Vigilanza, Peppe De Cristofaro, si tratta di una “brutta pagina per il servizio pubblico radiotelevisivo”. “A TeleMeloni – insiste – i conduttori sono sostenitori delle tesi del governo, non c’è più imparzialità”. Duri anche i due componenti di opposizione del Cda Rai, Roberto Natale e Alessandro Di Majo, e quello in rappresentanza dei dipendenti, Davide Di Pietro, che definiscono tanto le parole di Vespa quanto lo spostamento “a notte fonda” di ‘Open arms – la legge del mare’ un “doppio schiaffo assestato a una stessa parte dell’opinione pubblica”. Di questi tempi – sottolineano – “tocca ricordare un’ovvietà: il servizio pubblico ha il dovere di parlare a tutti”. In soccorso di Vespa il presidente di Noi Moderati e componente della Vigilanza Maurizio Lupi, secondo cui “con gli attacchi a Bruno Vespa l’opposizione svela ancora una volta quale sia la sua reale posizione sulla libertà d’informazione e sull’idea di servizio pubblico. Il conduttore di ‘Porta a Porta’ è un giornalista di grande professionalità e lo ha dimostrato anche ieri collegando uno dei responsabili italiani della Flottilla, Tony La Piccirella, per intervistarlo”. Polemiche, calo di ascolti, programmazione.

Floridia vede Usigrai su stallo Vigilanza

Temi che Barbara Floridia si lamenta di non poter affrontare in una Vigilanza ormai bloccata da mesi anche nella sua attività ordinaria per il mancato accordo sulla ratifica di Simona Agnes a presidente della Rai che ha portato la maggioranza a disertare le sedute. Argomento che Floridia ha discusso nel corso di un incontro con l’Usigrai. “Ho incontrato oggi l’esecutivo Usigrai e ho accolto immediatamente una loro richiesta: chiederò un incontro con i capigruppo di tutti i partiti in Vigilanza. Ho già dato disposizione di far partire l’invito. Sarà l’occasione per un dibattito aperto e franco a un anno dall’inizio dello stallo in vigilanza”, ha riferito Floridia. “Non si può votare un presidente se la commissione è sotto ricatto e non poter convocare in audizione l’Ad della Rai è un fatto gravissimo e senza precedenti”, ha scandito durante l’incontro. Il segretario dell’Usigrai, Daniele Macheda, da parte sua ha sottolineato come “questo blocco danneggi tutti noi come dipendenti e come cittadini e lasci l’azienda alla deriva e senza un indirizzo sul piano industriale e su quello delle news”, aggiungendo “grande preoccupazione per il calo degli ascolti”. Pronta è arrivata la replica della Rai che ha ricordato come il suo statuto preveda il ruolo del presidente facente funzioni, affidato al consigliere anziano Antonio Marano. Di conseguenza, ha concluso l’ex viale Mazzini, “resta ferma la piena legittimità e validità, formale e sostanziale, di tutti gli atti e le deliberazioni assunte dal consiglio di amministrazione. Quanto affermato dal sindacato Usigrai pertanto non rappresenta nei termini statutariamente corretti la governance del vertice aziendale, specie in termini di operatività”. 

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