Giorgio Armani, ecco il testamento: entro 18 mesi l’inizio della vendita della maison

Giorgio Armani, ecco il testamento: entro 18 mesi l’inizio della vendita della maison
Giorgio Armani, Tokyo, 24 maggio 2019 (The Yomiuri Shimbun via AP Images)

La società va alla Fondazione. A Leo Dell’Orco il 40% dei diritti di voto

Sono stati aperti e pubblicati i due testamenti lasciati da Giorgio Armani, lo stilista scomparso il 4 settembre all’età di 91 anni.

La proprietà della società Giorgio Armani Spa va al 100% all’omonima Fondazione (che già deteneva lo 0,1% delle quote): il 9,9% di azioni in proprietà e sul 90% delle azioni il diritto di nuda proprietà. Lo si legge nelle ultime volontà dell’imprenditore piacentino, visionate da LaPresse. A Pantaleo Dell’Orco, compagno del designer, va il 40% dei diritti della Giorgio Armani Spa. Il 30% dei diritti di voto andranno alla Fondazione. I nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana, invece, avranno diritti di voto pari al 15%.

Cessioni e quotazioni

 La Fondazione dopo 12 mesi ed entro i 18 mesi dall’apertura della successione dello stilista dovrà “cedere in via prioritaria a uno tra il gruppo LVMH, gruppo EssilorLuxottica, Gruppo L’Oreal” il 15% della società Armani. La quota potrà essere ceduta anche ad altre società o gruppo societario operanti nel mondo della moda e del lusso e di pari standing con le tre menzionate, con priorità per gruppi con cui Armani ha già partnership, individuato dalla fondazione con l’accordo di Leo Dell’Orco o, se non fosse più in vita, di Andrea e Silvana o loro superstite. 

Su impulso della Fondazione e con l’accordo di Leo, a partire dal terzo anno dalla successione ed entro il quinto si procederà alla cessione della maggioranza della società o, in alternativa, alla sua quotazione in Borsa. A uno degli acquirenti individuati per la cessione del 15% della società – Lmvh, Essilux o L’Oreal – potrà essere ceduta un’ulteriore quota per un minimo del 30% e un massimo del 54,9% del capitale. In alternativa, verrò effettuata la quotazione della società, senza che la Fondazione scenda sotto al 30,1%. 

Il 40% della partecipazione in EssilorLuxottica è destinata a Leo Dell’Orco e il restante 60% ai familiari, al netto di 100mila azioni che vanno a Michele Morselli e 7.500 azioni ciascuno a Giuseppe Marsocci, Laura Tadini e Luca Pastorelli.

Il lascito al suo manager Michele Morselli

Nel suo testamento il designer ha pensato anche al manager della sua società, Michele Morselli, e a sua figlia Bianca, che lo stesso stilista in una intervista tempo fa aveva confessato di considerare “quasi come mia figlia”. Nel testo infatti si destinano a Morselli due tranche Btp per un valore di 2.070.000 e 30.000.000, più il conferimento di una polizza a un fondo il cui controvalore andrà a Bianca tra i 25 e i 30 anni di età. 

I principi fondanti del testamento

C’è il “cauto approccio alle acquisizioni“, fra i “principi fondanti” del testamento di Giorgio Armani con cui dovrà essere gestita la Fondazione che avrà la proprietà del Gruppo al 100%. Tra i principi anche “la gestione delle attività in modo etico, con integrità morale e di correttezza“, “la ricerca di uno stile essenziale, moderno, elegante e non ostentato“, “l’attenzione all’innovazione, eccellenza, qualità“. Si parla in particolare di “cauto, approccio ad acquisizioni volto unicamente a sviluppare competenze non esistenti internamente da un punto di vista di mercato prodotto o canale”.

Il patrimonio immobiliare

Il patrimonio immobiliare dello stilista, in capo alla società L’Immobiliare Srl, va per il 75% alla sorella Rosanna e ai nipoti Andrea Camerana e Silvana Armani, mentre il 25% viene destinato agli in nuda proprietà. L’usufrutto è assegnato a Leo Dell’Orco. L’Immobiliare è proprietaria degli immobili di Saint Tropez, Antingua, Broni e Pantelleria.

La casa di Saint Moritz va in nuda proprietà ad Andrea Camerana, con usufrutto a Leo Dell’Orco, cui va pure il secondo appartamento di New York, mentre il primo va a Rosanna, Silvana e Andrea e la casa di Parigi a Silvana. A Morselli e la famiglia l’utilizzo della casa di New York, di Saint Tropez – che va a Leo – e di Antigua, oltre che di alcune settimane a Pantelleria.

Ha lasciato al suo braccio destro Dell’Orco anche l’usufrutto a vita del palazzo di via Borgonuovo a Milano, dove lo stilista viveva. Nel testamento è stato disposto anche che gli arredi e gli ornamenti (con l’eccezione di un quadro di Matisse e di una foto di Rayman) “non vengano rimossi da dove si trovano” e rimangano come “complemento dell’immobile” finché “Pantaleo Dell’Orco “voglia viverci”.  

I due testamenti del 15 marzo e 5 aprile

I due testamenti, aperti il 9 settembre scorso davanti al notaio Elena Terrenghi, sono stati redatti a mano dallo stilista. Consegnati in busta sigillata, e quindi in forma segreta, recano la data del 15 marzo scorso e del successivo 5 aprile. Uno ha per oggetto la Giorgio Armani spa, l’altro i beni privati, partendo dal grandissimo patrimonio immobiliare fra Milano, New York, Parigi, ma anche opere di antiquariato e d’arte

Lo stilista non aveva eredi diretti: due le nipoti, Silvana e Roberta, figlie del fratello maggiore Sergio scomparso anni fa; la sorella Rosanna e suo figlio, Andrea Camerana. “Il piano di successione l’ho preparato con il mio usuale programmatico pragmatismo e la mia grande discrezione, ma non lo rivelo adesso, perché ci sono ancora”, aveva rivelato nel suo libro autobiografico ‘Per amore’.

Armani tra gli uomini più ricchi del mondo

Giorgio Armani era il 235° uomo più ricco del mondo con un patrimonio di 12,1 miliardi di dollari, e il 4° in Italia, secondo la classifica stilata da Forbes. La casa di moda che porta il suo nome, fondata nel 1975 insieme al compagno di allora e socio Sergio Galeotti, è diventata il simbolo della haute couture italiana e internazionale. Negli anni l’azienda si è espansa verso nuovi orizzonti: dal beauty allo sport passando per la casa, ma anche hotel, ristoranti e locali. Solo di pochi giorni fa l’annuncio dell’acquisto dello storico locale La Capannina di Forte dei Marmi, dove per la prima volta Armani incontrò Galeotti.

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