Tutto pronto al Lido di Venezia per la cerimonia di apertura dell’82esima Mostra del Cinema di Venezia. Alle 19 la kermesse prende ufficialmente il via con il film ‘La Grazia’ di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo e Anna Ferzetti. Viene inoltre consegnato il Leone d’Oro alla carriera al regista tedesco Werner Herzog. I vip e i maggiori protagonisti della Mostra sono già arrivati in laguna. Seguite con noi la diretta della giornata.
Grande accoglienza, con applausi a scena aperta, per il film in concorso La Grazia, di Paolo Sorrentino, che ha aperto ufficialmente la 82/a Mostra Internazionale del cinema di Venezia. Nel corso della proiezione almeno un paio di applausi a scena aperta per la pellicola con protagonista Toni Servillo nei panni del presidente della Repubblica e Anna Ferzetti in quello di sua figlia. Poi al termine del film otto minuti di applausi con tutti in piedi ad acclamare il regista e il cast.
La serata si è aperta con un red carpet bagnato. Sotto una leggera pioggerellina sono sfilati tutti i protagonisti della serata, a partire dalla stessa conduttrice Fanelli, rappresentanti del mondo della cultura e delle istituzioni. Sul tappeto rosso i protagonisti di ‘La Grazia’ di Paolo Sorrentino, film di apertura della Mostra, con Paolo Servillo e Anna Ferzetti accompagnata dal marito e attore Pierfrancesco Favino. Tra le star più acclamate Cate Blanchett e Tilda Swinton, aspettando George Clooney e Julia Roberts. Nel suo discorso, all’insegna dell’ironia, Fanelli ha esordito dicendo che “è con questa faccia che Venezia ha ritenuto opportuno aprire questa kermesse, solo il tempo deciderà il valore di questa intuizione. Ci prepariamo a vivere 11 giorni di grande cinema, di tanti film che ci commuoveranno, fare riflettere e perché no sorridere”.
Il messaggio di Mattarella è inserito in uno scherzoso e ironico scambio epistolare con la conduttrice Fanelli, che nella sua missiva ha citato tra gli altri una celebre scena del film ‘Non ci resta che piangere’ con Roberto Benigni e Massimo Troisi: “Scusi le volgarità eventuali”. L’attrice ha chiesto al presidente di farle da spalla nel suo monologo iniziale, Mattarella con grande senso dello spirito le ha risposto. “Cara signora Fanelli, premesso che non riesco a individuare parola più significativa di caro, la ringrazio per l’invito e la sua simpatica e cortese lettera. Le confido di aver avvertito la sollecitazione a partecipare al suo monologo come spalla, ma ho pensato che il mondo dello spettacolo è composto da professionisti e che anche per fare soltanto la comparsa occorrono oltre al talento, di cui temo di essere privo, attitudine ed esperienza. Non ci si improvvisa attori, tantomeno alla mia età non esattamente giovanile“. “Non vorrei trascurare la sua preoccupazione per l’eventualità di dirmi una cosa inesatta, ma non deve nutrirla. Imbattersi in persone che lo fanno non è accadimento raro nella vita, neppure di quella del presidente della Repubblica”, ha aggiunto Mattarella.
“Il cinema è parte essenziale e irrinunziabile della cultura italiana, ne esprime nel mondo il genio, trasmette e consolida bellezza, speranza e valori. Il contributo del cinema è particolarmente prezioso in questo periodo nella vita del mondo, che manifesta sovente il bisogno di recuperare solidità culturale e senso di umana solidarietà. Auguri alla Mostra del cinema di Venezia”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato alla Mostra del cinema di Venezia e letto dalla conduttrice sella serata inaugurale, l’attrice Emanuela Fanelli.”Desidero pregarla di trasmettere i miei migliori auguri a questa Mostra del cinema, che si preannuncia come in passato ricca di proposte e iniziative, a tutti gli artisti che vi partecipano, al mondo affascinante e complesso della produzione, agli organizzatori e al pubblico che accorre sempre numeroso”, ha aggiunto Mattarella.
“Sono qui per elogiare Herzog e non è sufficiente, perché è davvero un fenomeno che ha lavorato in tutti i settori del cinema. Io non ho mai visto film come i suoi, tutti diversi gli uni dagli altri. Ha inventato categorie che ancora non credo abbiano nome. E’ questa solo una piccola parte della sua produzione straordinaria. Ha fatto tutto quello che si poteva fare, lui è una enciclopedia del cinema”. Così il grande regista Francis Ford Coppola nella sua laudatio di Werner Herzog, alla consegna al regista tedesco del Leone d’oro alla carriera, mercoledì 27 agosto nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), in occasione della serata inaugurale dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. “Insieme abbiamo passato tanti momenti straordinari a casa mia a San Francisco, gli ho anche presentato Lina che è poi diventata sua moglie”, ha aggiunto il regista di capolavori come Il Padrino e Apocalypse Now.

È stato attribuito al grande regista tedesco Werner Herzog (Aguirre, furore di Dio, Fitzcarraldo, Nosferatu-Il principe della notte) il Leone d’oro alla carriera dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (27 agosto – 6 settembre 2025). La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del Direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera. Il riconoscimento al regista e sceneggiatore tedesco è stato consegnato durante la Cerimonia di apertura della 82/a Mostra. Werner Herzog, nell’accettare, ha dichiarato: “Sono profondamente onorato di ricevere il Leone d’oro alla carriera dalla Biennale di Venezia. Ho sempre cercato di essere un Buon Soldato del Cinema e questa mi sembra una medaglia per il mio lavoro. Grazie. Tuttavia non mi sono ancora ritirato. Lavoro come sempre. Qualche settimana fa ho terminato un documentario in Africa, Ghost Elephants, e in questo momento sto girando il mio prossimo lungometraggio, Bucking Fastard, in Irlanda. Sto realizzando un film d’animazione basato sul mio romanzo The Twilight World, e interpreterò la voce di un personaggio nel prossimo film d’animazione di Bong Joon-ho. Non sono ancora finito”.
“E’ con questa faccia che Venezia ha ritenuto opportuno aprire questa kermesse, solo il tempo deciderà il valore di questa intuizione. Ci prepariamo a vivere 11 giorni di grande cinema, di tanti film che ci commuoveranno, fare riflettere e perchè no sorridere”. Usa i toni dell’ironia Emanuela Fanelli nel suo intervento introduttivo in occasione della cerimonia di apertura della 82/a Mostra del Cinema di Venezia. “Ci aspettano anche serate di tanti film che non capiremo, millantando competenze tecniche che io per prima non ho. La mia prima volta al cinema ho visto la Sirenetta e mi ricordo la paura di Ursula, la strega cattiva”, ha detto scherzando.
“La Mostra del Cinema di Venezia si apre tra poco, ma in realtà si è già aperta con una grande festa di popolo, oltre che di cultura cinematografica. Il mio amico Pietrangelo Buttafuoco ieri ha introdotto questa grande mostra del cinema e ha saputo trovare le parole giuste per introdurla, per aprirla e, soprattutto, per aprire i cuori, oltre che le menti, di tutti coloro che verranno qui a godere di questo grande spettacolo con la consapevolezza della circostanza in cui stiamo vivendo”. Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli arrivando sul red carpet per la cerimonia inaugurale della Mostra del Cinema di Venezia. “La Biennale del Cinema e Venezia sono il palcoscenico del mondo ed è giusto che il mondo volga il proprio sguardo qui a Venezia per comprendere a pieno il significato di ciò che è cultura in quanto dialogo, in quanto confronto, in quanto assenza di censura e volontà di pace”, ha aggiunto con riferimento alle polemiche di questi giorni sulla questione Gaza. “Tutto il variopinto spettro delle posizioni politiche e culturali, naturalmente quelle legittime e che obbediscono ai criteri delle democrazie liberali, sono rappresentate. E questa è la grandezza e la forza di Venezia, la grandezza e la forza della cultura in generale e del Ministero che mi onoro di rappresentare”, ha concluso il ministro.
Suggestivo l’arrivo al Palazzo del Cinema di due leggende come Francis Ford Coppola e Werner Herzog, per la serata inaugurale della 82/a Mostra Internazionale di Venezia. Il grande regista italo-americano, autore tra gli altri de Il Padrino, recentemente operato a Roma, è arrivato sul red carpet del Lido sorretto dal cineasta tedesco che domani riceverà il Leone d’Oro alla Carriera.
L’attrice americana Julia Roberts è arrivata a Venezia, dove presenterà alla 82/a edizione della Mostra del Cinema il film ‘After the Hunt’ del regista Luca Guadagnino. La star di Hollywood ha voluto rendere omaggio proprio al regista indossando un cardigan grigio con il suo volto sopra. Look sportivo per la Roberts, con shorts scuri e scarpe da ginnastica. Sorridente dietro gli occhiali scuri, l’attrice arriva alla Mostra di Venezia per la prima volta nella sua pur lunga carriera.

Red carpet bagnato, red carpet fortunato. Sotto una leggera pioggerellina è iniziata ufficialmente con il tradizionale red carpet la serata inaugurale della 82esima Mostra del cinema di Venezia. La prima ad arrivare è stata la conduttrice della serata, l’attrice Emanuela Fanelli, in un elegante abito grigio, accolta dal direttore della Mostra Alberto Barbera e dal presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco. Acclamata dai fotografi e dai tanti appassionati presenti all’esterno del red carpet, l’attrice di ‘C’è ancora domani’ non si è sottratta e nonostante la pioggia si è avvicinata al pubblico per foto, selfie e autografi. Presenti anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli, la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni, il presidente della Fondazione Milano-Cortina ed ex presidente del Coni Giovanni Malagò. Tra le star più acclamate da segnalare tra gli altri l’attrice hollywoodiana Cate Blanchett, così come i vari membri della giuria guidata dal regista Alexander Payne. Applausi anche per star ‘nostrane’ come Beppe Fiorello, la cantante Rose Villain arrivata con una prorompente acconciatura con tanto di cresta. Parata anche di modelle e influencer, come Heidi e Leni Klum.
Domani a Venezia è il giorno di George Clooney. La star di Hollywood arriverà al Lido per presentare il film, di cui è protagonista, ‘Jay Kelly’ del regista Noah Baumbach in concorso alla 82/a Mostra Internazionale del Cinema. Sono già tanti i fan e cacciatori di autografi assiepati dinanzi al red carpet del Palazzo del Cinema proprio in attesa del ‘bel’ George. Il film ‘Jay Kelly’ segue il famoso attore cinematografico e il suo devoto manager Ron in un vorticoso viaggio di inattesa profondità attraverso l’Europa. Lungo la strada sono entrambi costretti a fare i conti con le scelte che hanno fatto, i rapporti con i loro cari e con ciò che lasceranno alle generazioni future. Nel film presenti tra gli altri anche Adam Sandler, Laura Dern, Billy Crudup e Alba Rohrwacher.
“Essendo chiara l’indicazione di Paolo di non fare riferimento a nessun preciso Presidente della Repubblica, di conseguenza anche io non mi sono ispirato a Mattarella e a nessun presidente in particolare. D’altronde in passato questa Repubblica ha avuto diversi presidenti giuristi, diversi della Democrazia Cristiana, diversi vedovi e con una figlia, molti presidenti napoletani”. Così l’attore Toni Servillo, protagonista del film La Grazia di Paolo Sorrentino, incontrando la stampa a Venezia in vista delle proiezione di questa sera alla 82/a Mostra internazionale del Cinema, a proposito del suo personaggio, il presidente della Repubblica. “La vita ha deciso per noi, che ci facessimo del bene reciproco. Poi non è facile spiegare le ragion di una alchimia a parole. Al settimo film non mi aspettavo di rilanciare con un personaggio di questa complessità e prismaticità. Un bellissimo regalo al settimo film insieme. Abbiamo fatto dei personaggi belli in passato e immaginare che al settimo rilanci sul piano della bellezza significa che non ci si appoggia a quello che si è già fatto“, ha aggiunto a proposito del rapporto con Sorrentino.
Sulle differenze con il personaggio di Giulio Andreotti ne Il Divo: “Le differenze di ruolo e di carattere sono evidenti – ha aggiunto Servillo -, sono due personaggi non facili da interpretare nella loro diversità. Ma non credo esistano personaggi facili. Era una difficoltà che veniva dallo smentire, nonostante fosse definito ‘cemento armato‘, questa definizione che che davano di lui”. Su alcune uscite irrituali del suo personaggio, ancora Servillo ha dichiarato: “L’uscita più irrituale del presidente è quella del carcere, anche se trovo divertente il colloquio con il sindaco del paesino. Potrebbe essere una canzone di De Andrè, ma anche lì è un momento in cui questo capo dello Stato non dimentica di avere una certa dimestichezza con le indagini“.
“Non ci siamo posti il problema degli Oscar, meglio porsi un problema alla volta”. Così il premio Oscar Paolo Sorrentino incontrando la stampa a Venezia in vista della proiezione questa sera del film ‘La Grazia’, in concorso alla 82/a Mostra internazionale del Cinema, a proposito dell’uscita nelle sale a Gennaio che di fatto non lo potrebbe vedere in lizza per gli Academy Awards. Alla domanda se un eventuale grande premio qui a Venezia potrebbe far cambiare idea poi sulla release del film. “Non ne ho la più pallida idea“, ha replicato.
“Penso che l’esercizio del dubbio sia una delle qualità che dovrebbe avere un politico, ma che oggi è poco frequentato. Nella prima Repubblica la degenerazione era l’immobilismo, ma per dilemmi morali come firmare una legge sull’eutanasia sia una conditio sine qua non. Oggi invece troppo spesso le certezze appaiono spesso strampalate, che vengono poi contraddette il giorno dopo”. Così il premio Oscar Paolo Sorrentino incontrando la stampa a Venezia in vista della proiezione questa sera del film ‘La Grazia’, in concorso alla 82/a Mostra internazionale del Cinema, a proposito del tema centrale della pellicola e cioè i dubbi che attanagliano il protagonista Toni Servillo che interpreta un immaginario presidente della Repubblica. “Perché un film sull’eutanasia? Perché il gancio narrativo era a livello morale. L’eutanasia è uno di quei temi in cui la scelta è particolarmente difficile perché è una scelta molto sfumata per un male minore”, ha spiegato.
“Il titolo va di pari passo con la risposta alla questione dell’amore, sull’amore non solo quello immediato per la moglie e la figlia ma in senso più ampio per le istituzioni, il diritto e su un modo di fare politica che purtroppo è sempre più inattuale legato al dubbio e alle responsabilità”. Così il premio Oscar Paolo Sorrentino incontrando la stampa a Venezia in vista della proiezione questa sera del film ‘La Grazia’, in concorso alla 82/a Mostra internazionale del Cinema di Venezia. Protagonista del film è Toni Servillo, attore feticcio del regista. “Il mio amore per Toni non ha mai conosciuto crisi, non siamo nemmeno mai arrivati all’idea di litigare. Ci troviamo a meraviglia, ci vogliamo bene con momenti di leggerezza ed ironia uniti alla serietà sul lavoro. Ci siamo trovati tanti anni fa e ogni volta siamo felici di lavorare insieme”, ha detto Sorrentino che parlando della pellicola ha spiegato che “il film è la storia di un uomo che smonta anche i suoi pregiudizi, che inizia ad imparare il presente attraverso gli occhi della figlia”.

“Manifestazione pro Palestina? Io non ci sarò perché parto, ma Madre Teresa sarebbe lì sotto gli spari a Gaza. Viviamo in un mondo prigioniero dell’egoismo, quindi dove è il fare e il donare? Doniamo allora”. Così la regista macedone Teona Strugar Mitevska intervenuta in conferenza stampa a Venezia per presentare il suo ‘Mother‘ con Noomi Rapace, film d’apertura della sezione Orizzonti e dedicato alla figura di Madre Teresa di Calcutta, a proposito del corteo pro Palestina di sabato al Lido dopo la petizione di migliaia di artisti che anche lei ha firmato.
“Sulla Palestina non credo ci siano dubbi sulla posizione della Biennale nei confronti delle vittime collaterali del conflitto. Bisogna avere una visione chiara della contemporaneità nel mondo“. Così il direttore artistico della Mostra del cinema di Venezia, Alberto Barbera, ribadendo la posizione già esposta dai vertici della Biennale in merito al conflitto in Medio Oriente.
“Come scegliamo i film per la Mostra? Li guardiamo tutti senza pregiudizi e senza avere notizie in proposito come se fosse la prima volta che andiamo al cinema. E quando scattano componenti come la sorpresa, la curiosità, l’emozione, l’interesse di essere alimentati da qualcosa di mai visto: ecco che scatta l’invito al film. Quest’anno ce ne sono 65 provenienti da tanti Paesi diversi. È stato un lunghissimo processo di selezione cominciato a dicembre dello scorso anno. Il cinema è uno strumento eccezionale di conoscenza”. Così il direttore artistico di Venezia 82, Alberto Barbera, in conferenza stampa.

Sono state definite le Giurie internazionali di Venezia 82, Orizzonti, Premio Venezia Opera Prima ‘Luigi De Laurentiis’ della 82esima Mostra internazionale d’arte cinematografica (27 agosto-6 settembre 2025), diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale, che ha fatto propria la proposta del direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera, che le ha presentate alla stampa in conferenza stampa. I presidenti di Giuria sono Alexander Payne (Venezia 82), Julia Ducournau (Orizzonti), Charlotte Wells (Opera Prima). Con il regista e sceneggiatore statunitense Alexander Payne, la Giuria internazionale del Concorso Venezia 82 sarà inoltre composta da: il regista e sceneggiatore francese Stéphane Brizé; la regista e sceneggiatrice italiana Maura Delpero; il regista, sceneggiatore e produttore rumeno Cristian Mungiu; il regista e scrittore iraniano Mohammad Rasoulof; l’attrice, scrittrice e sceneggiatrice brasiliana Fernanda Torres; l’attrice cinese Zhao Tao.
Presieduta dalla regista e sceneggiatrice francese Julia Ducournau, la Giuria internazionale Orizzonti sarà composta da: il regista e videoartista italiano Yuri Ancarani; il critico cinematografico argentino Fernando Enrique Juan Lima; la regista australiana Shannon Murphy; l’artista e regista statunitense RaMell Ross. Presieduta dalla regista scozzese Charlotte Wells, la giuria internazionale Venezia Opera Prima ‘Luigi De Laurentiis’ sarà inoltre composta da: la regista, produttrice ed ex giornalista franco-tunisina Erige Sehiri; il regista e sceneggiatore italiano Silvio Soldini.
Sono 53mila i biglietti venduti a oggi per la Mostra del Cinema di Venezia alla Biennale. L’incremento rispetto allo scorso anno è dell’11%. L’annuncio durante la conferenza stampa organizzata per presentare le giurie che decreteranno i premi in palio.
Applausi e apprezzamento unanime per la prima proiezione del mattino de ‘La Grazia’, il film di Paolo Sorrentino che aprirà stasera ufficialmente la 82a mostra internazionale del Cinema di Venezia. Sala Darsena praticamente tutta esaurita, con una coda lunghissima per entrare nonostante l’orario molto presto. Questa sera, dopo la cerimonia di apertura del festiva, la proiezione dell’anteprima ufficiale. Protagonista del film è Toni Servillo che interpreta il Presidente della Repubblica, Mariano De Santis. Nessun riferimento a presidenti esistenti, frutto completamente della fantasia dell’autore. Vedovo, cattolico, ha una figlia, Dorotea, giurista come lui. Alla fine del suo mandato, tra giornate noiose, spuntano gli ultimi compiti: decidere su due delicate richieste di grazia. Veri e propri dilemmi morali. Che si intersecano, in maniera apparentemente inestricabile, con la sua vita privata. Mosso dal dubbio, dovrà decidere. E, con grande senso di responsabilità, è quel che farà. Il film sarà nelle sale il 15 gennaio 2026.

“Free Palestine, Free Palestine“. Con questo slogan una ventina di persone questa mattina hanno effettuato un flash mob davanti al red carpet della Mostra del Cinema di Venezia, prima della proiezione del film ‘La Grazia’ di Paolo Sorrentino, per presentare la manifestazione ‘Free Palestine – Stop al genocidio‘ in programma sabato prossimo, 30 agosto, al Lido, a partire dalle ore 17. Il flash mob si è svolto in un Lido ancora semideserto, con tutti gli addetti ai lavori in sala per le prime proiezioni del mattino. “Le adesioni in vista di sabato sono centinaia, arrivate da forze politiche, gruppi e associazioni, dal Veneto ma anche ben oltre, e ci sono centinaia e centinaia di sottoscrizioni, anche dal mondo del cinema. L’obiettivo di questa manifestazione è la solidarietà al popolo palestinese e fermare il genocidio nella Striscia di Gaza portato avanti dal governo israeliano”, ha dichiarato Martina Vergnano, una delle portavoci dei centri sociali del nordest. I promotori del corteo si augurano che alla manifestazione possano partecipare anche molti tra gli attori, i registi e gli operatori del mondo cinematografico che hanno aderito al manifesto ‘Venice for Palestine‘. “Ci ha fatto piacere che l’attrice Emanuela Fanelli, conduttrice della serata di apertura della Mostra, abbia annunciato la sua presenza al corteo“, ha aggiunto Vergnano. Per favorire l’afflusso dei partecipanti al Lido, sabato partirà anche una speciale motonave dal porto di Marghera. Il corteo partirà dall’approdo di Santa Maria Elisabetta per arrivare fin quasi all’area dove si svolge la Mostra del Cinema.
“Nel CdA di Biennale non c’è pregiudizio verso un secondo, un terzo o un quarto, fosse pure un decimo, mandato per i direttori. Laddove eccellono, restano“. Così il presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco, in un articolo su ‘Venezia News’, inserto distribuito al Lido insieme a ‘Ciak in Mostra’, il quotidiano diretto da Flavia Natalia che accompagna la 82esima Mostra internazionale di arte cinematografica. “La Biennale segue, cerca, esplora – afferma – Una ricerca incessante di nuove modalità espressive che rappresenta poi la vera bellezza dell’Istituzione: non essere vincolati a schemi rigidi, ma essere sempre come dei sensori alla scoperta di territori inesplorati. Ciò comporta, nel caso della Mostra del Cinema, il dover sostenere la qualità cinematografica in una prospettiva futura e nel senso proprio dell’arte. E in questo senso mi piace precisare che questa è una Mostra, non un Festival. E la Mostra si è impegnata, in questi ultimi anni, nel porsi in una posizione più aperta, come un transito libero di linde nuvole – quello rappresentato nel manifesto di quest’anno firmato da Manuele Fior – che ci porta alla speranza, la speranza del cielo in assoluto più blu“.
Come da tradizione il ‘Nuovo Imaie‘ si prepara per la giornata al Lido di Venezia che venerdì 5 settembre lo vedrà protagonista con il Talent Award, da quest’anno Premio Fabio Sartor nel ricordo dell’attore consigliere della collecting scomparso nel 2024, e la serata di gala per la consegna dei Premi alla Carriera. Si inizierà alle 16:00 nella Sala Tropicana dell’Italian Pavilion all’Hotel Excelsior con il Nuovo Imaie Talent Award – Premio Fabio Sartor. Testimonial Giampaolo Morelli. Saranno premiati due giovani interpreti selezionati tra gli attori dei film – in concorso e non – alla Mostra del Cinema. A selezionare i giovani che saranno premiati, il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (Sngci) e il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (Sncci).
Si proseguirà alle 20:00 con la cena di gala organizzata in collaborazione con la Agnus Dei Tiziana Rocca Production presso la Terrazza Biennale. L’evento, al quale hanno già confermato la propria partecipazione numerosi personaggi del mondo del Cinema, della Tv, della Cultura e delle Istituzioni, sarà l’occasione per assegnare il Premio alla Carriera a Stefania Sandrelli, Lunetta Savino, Lina Sastri e Massimo Ghini per l’importante contributo che regalano con le loro interpretazioni, all’arte e alla cultura in genere. Ai premiati andrà una scultura luminosa dai tratti pop e neofuturistici che riprende il logo della collecting, ideata e realizzata dal maestro Marco Lodola. Saranno presenti anche Laura Chiatti e, per un momento musicale, Nina Zilli. Alla serata interverrà anche Giampaolo Morelli insieme ai giovani artisti premiati con il Nuovo Imaie Talent Award – Premio Fabio Sartor. Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, come ogni anno porterà il suo saluto istituzionale.
“Il Nuovo Imaie rappresenta oltre un milione di Artisti Interpreti Esecutori nei settori musicale e audiovisivo – dice Andrea Miccichè, presidente della collecting -, ma la voce è unica e parla forte e chiaro sempre a tutela dei diritti connessi di attori, attrici, doppiatori, doppiatrici, direttori e direttrici di doppiaggio, musicisti e musiciste. Diversi i risultati ottenuti per quanto riguarda il tema dello sfruttamento dei contenuti musicali e audiovisivi sul web e sui social, affinché le piattaforme riconoscano un equo compenso agli artisti, ma continuiamo a vigilare per risolvere la problematica nelle sedi opportune e in modo deciso”.