Il 16 maggio esce il concept della cantautrice romana che esplora le fragilità umane

“Sono sempre stata controcorrente. Mi presento con un look eccentrico, poi appena apro bocca sembro uscita da un film di Pasolini“. Così si racconta a LaPresse, Romina Falconi, che il 16 maggio pubblica ‘Rottincuore‘, un concept album, un’esplorazione delle fragilità umane. “Faccio pop, ma con i testi amo essere feroce e ironica. Nelle mie canzoni parlo come un paziente tipo dall’analista: non riesco proprio a incarnare il prototipo rassicurante della cantante pop”, aggiunge.
 
Non a caso, ‘Rottincuore’ nasce da un’esperienza reale e condivisa: il Centro d’Ascolto, creato dall’artista nel 2018 come spazio libero e gratuito per accogliere confessioni e disagi, “un confessionale gratuito per accogliere dal vivo le confidenze che mi arrivavano ogni giorno sui social”, spiega l’artista. “Da allora è cresciuto moltissimo. Oggi, quando lo organizzo, è sempre presente anche una psicologa, Monia D’Addio – e sottolinea – Proprio da lì è nata l’ispirazione per questo album: una galleria di peccatori, una fiera di risse interiori con i nostri mostri”. Il suo intento è chiaro: “Ho voluto dare voce a chi si muove nel mondo con le crepe ben in vista, a chi è stato bollato come ‘sbagliato'”. E ancora: “Viviamo in una società istrionica, addestrata alle maschere. Io ho voluto fare delle ombre le protagoniste. In un’epoca in cui il potere e la positività si associano al mito dei ‘vincenti’, io mi ostino – svergognatamente – a innamorarmi dei peccatori. Di chi sbaglia, agli occhi del mondo”.
 
I tredici brani dell’album, da ‘Disturbo ossessivo’ a ‘Ti maledico’, da ‘Maria Gasolina’ a ‘La solitudine di una regina’, sono ritratti emotivi e psicologici intensi. “Il mio scopo, lo so, è ambizioso: restituire grazia alle nostre oscenità – confessa Falconi a LaPresse – Ho attinto alle mie ferite e a quelle delle persone che ho amato”. Una dichiarazione poetica e insieme brutale: “Ho capito che nella vita non bisogna risparmiarsi – prosegue l’artista cresciuta nel quartiere romano di Torpignattara – Vivere male per morire bene è una porcheria. Io voglio che dicano di me: la vita, a volte, le ha dato solo briciole, e lei ci ha fatto un capolavoro di assolutezza”.
Il brano che chiude il disco è emblematico: ‘Sono felice’. “il titolo è una bugia e una verità insieme. È la sindrome di Pollyanna che si indossa come un vestito buono: sorridere per sopravvivere. È il mio racconto. La mia storia”, aggiunge.
 
Parallelamente, prende forma anche ‘Rottincuore – il Discofilm’, mediometraggio diretto da Niccolò Savinelli, proiettato nei cinema dal 6 al 15 maggio. Ambientato in una terapia di gruppo, il film dà corpo ai personaggi del disco. “Non volevo videoclip tradizionali, ma una vera stanza dell’anima. Il linguaggio cinematografico mi ha permesso di farli parlare anche col silenzio”, conclude nell’intervista. Tra i protagonisti, Immanuel Casto, Roberto Casalino, Micol Ronchi e Falconi stessa, ognuno interprete viscerale delle ombre che canta.
 
L’album non è solo un lavoro musicale, ma un progetto multidisciplinare che unisce musica, scrittura, illustrazione e psicologia. Ogni brano sarà accompagnato dal ‘Rottocalco’, meta-libro da collezione con testi di Romina, psicologi, giornalisti e artisti visivi.
 

Chi è Romina Falconi

Nata a Roma in un quartiere povero, Romina Falconi fin da piccola si appassiona alla musica che la salva da cattive frequentazioni e le permette di sognare in grande. Oggi è una cantautrice indipendente, socia e direttrice artistica della Freak&Chic insieme, tra gli altri, a Immanuel Casto. Ha all’attivo due album in studio: “Certi Sogni Si Fanno Attraverso Un Filo D’odio” e “Biondologia (L’arte di passeggiare con disinvoltura sul ciglio di un abisso)”. L’interesse per la psicologia nasce con il progetto Centro D’Ascolto, un esperimento sociale gratuito e aperto a tutti, con la presenza della psicologa Monia D’Addio.

 

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