Noto soprattutto per aver prodotto l'album più venduto nella storia, 'Thriller', è stato anche il promotore della canzone-evento 'We Are The World'

Dal jazz al pop, dall’amicizia con Ray Charles alla collaborazione con Frank Sinatra e Michael Jackson, da musicista talentuoso a produttore leggendario. Quincy Jones, morto all’età di 91 anni nella sua casa di Los Angeles nel quartiere di Bel Air, stretto nell’abbraccio della famiglia, ha trovato nella musica passione e salvezza: il suo genio gli ha permesso di emergere da un’infanzia difficile trascorsa a Chicago, tra i problemi economici e la malattia mentale della madre Sara, e di diventare una delle personalità più influenti nel panorama musicale, in una carriera longeva e ricca di successi durata oltre 70 anni. Tra i tanti, l’aver prodotto l’album più venduto nella storia, ‘Thriller’, e la canzone-evento ‘We Are The World’, a scopo di beneficenza per sostenere la popolazione etiope afflitta all’epoca da una carestia. Il suo talento gli ha permesso di vincere 28 Grammy su 80 nomination e un Grammy Legend Award nel 1991. Inoltre è stato uno dei produttori esecutivi della serie ‘Willy il principe di Bel-Air’, interpretata da un giovanissimo Will Smith.

La vita di Quincy Jones

Nato a Chicago nel 1933 Jones si trasferisce all’età di 10 anni a Seattle, dove diventa amico di un pianista cieco, di nome Ray Charles. I due formano un duo che inizia ad esibirsi di pomeriggio al tennis club locale e la sera in un jazz club. Ben presto Quincy Jones capisce che la musica è destinata a far parte per sempre della sua vita: abbandona gli studi dopo aver vinto una borsa di studio al Berklee College of Music di Boston e intraprende una tournée come trombettista con la band del leggendario Lionel Hampton. Durante questa esperienza si rende conto che il suo talento principale si rivela quello di comporre e arrangiare canzoni, che lo portano a ricevere numerose proposte da parte dei principali artisti dell’epoca, compreso il suo vecchio amico Ray Charles. Dopo aver allestito una band personale e aver girato per l’Europa, viene richiamato negli Usa da Irving Green, capo della Mercury Records. Si ritrova così a lavorare per musicisti quali Frank Sinatra, Barbra Streisand e Tony Bennett. Nei suoi giri oltreoceano sbarca anche in Italia, arrangiando il 45 giri di Tony Renis ‘Cara fatina/Lettera a Pinocchio’ e lavorando con Phil Ramone come tecnico del suono.

È morto Quincy Jones, produttore americano - Foto di Repertorio
È morto Quincy Jones, produttore americano – Foto di Repertorio

A partire dagli anni ’60 si avvicina al pop, confermandosi produttore discografico leader dell’epoca, con una incredibile abilità nell’unire con armonia suoni provenienti da generi musicali diversi. Nel 1974 la carriera di Quincy Jones subisce una battuta d’arresto per un aneurisma cerebrale, a causa del quale deve sottoporsi a due delicati interventi chirurgici e a un periodo di convalescenza di circa un anno. Da allora gli viene proibito di suonare la tromba per evitare pericolosi aumenti di pressione sanguigna intracranica.

Il successo

E’ sul set del film musicale ‘The Wiz’, rifacimento de ‘Il mago di Oz’ in chiave funky, che avviene però l’incontro che lo fa entrare definitivamente nel gotha dello spettacolo. L’incontro e la successiva collaborazione con Michael Jackson dà i suoi frutti più generosi con ‘Thriller’, l’album più venduto di tutti i tempi con 110 milioni di copie, e ‘Bad’, che si ‘ferma’ a 45 milioni. I due qualche anno più tardi grazie alla loro influenza radunano la maggior parte dei cantanti americani dell’epoca nel progetto ‘We Are the World’, canzone scritta dallo stesso Jackson e da Lionel Richie per raccogliere fondi per l’Africa.

La grande fortuna accumulata gli permette di investire sulla musica acquistando i diritti d’autore di circa 1600 titoli: nel 1985 realizza la colonna sonora de ‘Il colore viola’, pellicola di Steven Spielberg, interamente girata con attori di colore. Il suo genio in campo musicale gli consente di dedicarsi con successo anche all’impegno sociale, risalente ai primi anni Sessanta, quando conosce e sostiene l’attività di Martin Luther King. Jones è uno dei fondatori dell’Institute for Black American Music (IBAM) e organizzatore di eventi benefici, spesso al fianco di personaggi quale Bono degli U2. Nel 2001 la ‘Listen Up Foundation’ raccoglie fondi per la costruzione di case in Sudafrica, e nel 2004 organizza un concerto dal vivo a Roma con la partecipazione di Carlos Santana, Alicia Keys, Angelina Jolie, Oprah Winfrey.

 

I figli di Quincy Jones

Nella sua esuberante vita privata Quincy Jones ha avuto sei figlie e un figlio e tre mogli. Tra le sue compagne le attrici Ursula Andress e Nastassja Kinsky. La sua figlia più nota è probabilmente Rashida Jones, attrice divenuta nota per la serie ‘Parks’.

È morto Quincy Jones, produttore americano - Foto di Repertorio
È morto Quincy Jones, produttore americano – Foto di Repertorio

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