L'ex attore porno ha presentato lo spettacolo teatrale 'Siffredi racconta Rocco'

Icona dalle mille contraddizioni, a tutti gli effetti pop star internazionale, Rocco Siffredi, il pornodivo italiano per eccellenza, si racconta per la prima volta a teatro nello spettacolo che segna il suo debutto teatrale: ‘Siffredi racconta Rocco’, in tour dal 29 ottobre con la prima data al TAM – Teatro Arcinboldi Milano per poi proseguire nei teatri di tutta Italia, tra cui il Teatro Alfieri di Torino (4 novembre) e il Brancaccio di Roma (18 novembre).

Rocco Siffredi: “Come Tyson racconto mia vita senza rimpianti”

“L’idea è nata qualche anno fa, il primo input me lo ha dato Mike Tyson che ho visto in uno spettacolo simile diretto da Spike Lee, ma il nostro Paolo Ruffini non sarà da meno, in cui si raccontava la vita di un pugile con una vita pazzesca che si diverte e che fa divertire il pubblico attraverso foto e video. Una idea geniale e per cui ho pensato che era quella la mia idea di teatro”, ha detto in esclusiva a LaPresse presentando lo spettacolo diretto e prodotto da Paolo Ruffini con la sua Vera Produzione. “Mi ha dato la voglia e lo spunto di provarci, poi mia moglie mi ha spinto ricordandomi che io mi diverto a raccontare gli aneddoti della mia vita. E poi la serie tv, in cui sembravo troppo cupo. Allora mi sono detto: me la racconto io, perché è la mia vita”, ha aggiunto. “Sarà 1 ora e 30 di spettacolo molto carino, divertente, a tratti emozionante e poi con la ciliegina alla fine di mia moglie che dirà la sua sul Siffredi autentico”, ha detto.

Il tutto senza rimpianti. “Come faccio a dire di avere rimpianti avendo fatto il lavoro che volevo fare? Zero. Forse se fossi stato un po’ più forte mentalmente mi sarei sacrificato alcuni anni di dipendenza terrificante, ma ancora come faccio a sapere che dopo 20 anni di porno quella era una dipendenza? L’ho scoperto solo alla fine. Mi sento quindi anche estremamente fortunato a non avere avuto delle malattie legate alla sessualità”, ha raccontato ancora. “Non ho mai avuto paura, perché quando ho iniziato l’Hiv non esisteva nemmeno. All’inizio non si facevano nemmeno i test, poi dopo la morte di Freddy Mercury è cambiato tutto. Ma fare il pornostar e avere le paure di prendere le malattia è come fare il pilota di Formula 1 e avere paura di andare a sbattere”, ha detto ancora ridendo.

Nello spettacolo c’è il Rocco attore e il Rocco privato. “E’ lo stesso che racconta le diversità dei due personaggi, perché le mie difficoltà anche emotive sono legate proprio al fatto di dover gestire il Siffredi ‘stallone’ con una persona che ha sentimenti, che ha anche sensi di colpa magari verso la famiglia. Ma in realtà quante persone hanno i miei problemi, ma nessuno lo sa. Io non riesco ad essere finto, ad essere una maschera – ha detto – io sono quello che sono sempre”.

 

Rocco Siffredi: “Il porno per i giovani? Pensano che tutto faccia parte di una challenge”

Oggi Rocco Siffredi lavora ancora nel porno come produttore a Budapest, in Ungheria, dove ha anche conosciuto la moglie Rosa Caracciolo, pseudonimo di Rózsa Tassi. Sul suo rapporto con il porno e su come viene percepito il sesso dai giovani, ha detto: “Il porno è cambiato con internet e con i social, quindi negli ultimi 15 anni c’è stato una sorta di salto nel futuro. La sessualità è cambiata grazie a queste piattaforme che offrono tutte le possibilità a chiunque di farlo sembrare un gioco, senza rischi, con la possibilità di guadagnare tanto soltanto mostrando i piedi. Ma non è così”. “Io penso però che i giovani hanno una percezione della sessualità anche meglio della nostra, ma a cui non danno peso, per cui è anche rischioso perché pensano che tutto faccia parte di una challenge”.

“C’è comunque una sorta di regressione. È un mondo strano, in cui la carne e il rapporto umano non interessa più a nessuno. Tutti pensano solo ai social. Anche nel mio mondo ormai è tutto finto, distaccato”, ha spiegato.

Recentemente in una trasmissione tv aveva ammesso che Stefano De Martino avrebbe tutto per essere il suo erede come pornostar: “Io sono una persona che ha sensibilità verso la sessualità della persona. Stefano l’ho conosciuto, abbiamo fatto due show tv insieme e ho visto che era un mio fan. Dall’energia che dà ho capito che potrebbe fare il mio lavoro alla grande”, ha detto. “Una volta dissi, e lo confermo, Totti e Cassano. Due giocatori che avrebbero potuto fare porno. Una volta Cassano mi disse ‘mia moglie mi ammazza se lo sente’. Totti invece era estremamente orgoglioso”, ha aggiunto.

Rocco Siffredi e il debole per Lilly Gruber

Nella sua vita ha avuto tantissime donne, alcune bellissime, ma ce n’è una con cui avrebbe voluto avere un incontro. “E’ Lilly Gruber. Sembrerà strano perché ho anche avuto con lei una discussione, diciamo politica, ma in realtà l’ho sempre trovata una donna fantastica, sexy, di personalità”, ha rivelato. “Vederla oggi in questa veste contro la pornografia è secondo me una cosa che lei non pensa. Come quando uno per esorcizzare dice sempre il contrario di quello che pensa. E’ sempre stata una donna che mi è piaciuta“, ha detto. Dalla tv al cinema, dove alla mostra di Venezia è stato presentato un film sulla storia della casa produttrice ‘Diva Futura’ da cui sono uscite pornostar che hanno fatto epoca come Cicciolina e Moana Pozzi. “Ho fatto i complimenti a Castellitto, ha capito l’essenza di Riccardo Schicchi. Moana era anche di più della numero 1. E’ giusto che sia stata quasi santificata, perchè era davvero incredibile. Dopo di lei non c’è stato più niente”, ha concluso. 

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