In un lungo post sulla sua pagina social, il cantautore bolognese attacca il collega dopo le polemiche sulla recente "Partita del Cuore"

Andrea Mingardi contro Eros Ramazzotti. Gli strascichi e gli echi di quanto accaduto prima della Partita del Cuore disputatasi a Torino lo scorso martedì non accennano a placarsi. Il cantautore bolognese, 80 anni, con un lungo post sulla pagina Facebook torna sulla faccenda. E prende di mira in maniera esplicita il collega romano.

Andrea Mingardi su Facebook: “I The Jackal volevano creare un caso”

Riportiamo per intero il post di Andrea Mingardi, intitolato “Nazionale Cantanti, ultimo capitolo“. Le parti in maiuscolo sono scritte così nel testo originale.

“Sono profondamente amareggiato per quanto successo e ci terrei a dare un ‘mio’ punto di vista definitivo sull’accaduto. Prego tutti coloro che avranno voglia di leggere questo ‘spot-sfogo’ di non trascurare ogni parola e in caso di dubbio o di mia non chiarezza, di chiedermi spiegazioni. Ribadisco che se qualcuno pensa che io possa in qualsiasi frangente difendere qualunque sessista, SI SBAGLIA DI GROSSO. Tutti gli esseri umani meritano rispetto e le donne di più, sopratutto in questo disgraziato periodo. Personalmente, non tollero nessun tipo di discriminazione, di diminuzione, di comportamenti offensivi o bullismi violenti. E’ CHIARO?”

Mingardi poi scrive “Ritornando all’increscioso episodio, persone molto vicine all’epicentro mi hanno raccontato di un battibecco, di un diverbio in cui sono volate parole sbagliate. Non è stato Pecchini, ma pare che nella colluttazione verbale ci siano andati di mezzo due collaboratori volontari della Nazionale. Comunque la gente, assetata di social, ha sparato a zero sul Direttore, infangandolo. Lui, di contro, ha dato le dimissioni in attesa di confronti e chiarimenti. Se qualcuno ha sbagliato pagherà, ma il fatto principale non è questo. Il duo di attori ha lasciato volontariamente l’albergo e ha deciso di non giocare per protesta. Volevano creare il caso. Una protesta nei confronti di chi? Della Nazionale o dei due collaboratori? Adesso c’è il rischio da parte mia. E’ stato solo uno scazzo, ma gli attori, che potevano comporlo in un attimo e difendersi con una serie appropriata e personale di ‘vaff****’, hanno deciso di costruire un problema di ‘genere’. Guarda caso, si sono rivolti alla ‘mamma Instagram’, fregandosene di lanciare palate di fango su una Associazione importante alla vigilia di un appuntamento televisivo trentennale”.

“Se la partita” prosegue il post “si fosse disputata a S.Lazzaro di Savena a TV spenta, si sarebbero comportati alla stessa maniera? Spinti forse anche dai loro due milioni di followers, di cui sono orgoglioso di non fare parte. ORA, CHIARISCO: NESSUNO PUO’ PERMETTERSI DI OFFENDERE, EMARGINARE, UMILIARE UNA DONNA, MA NEMMENO UN CANE, SECONDO ME. MA SE IO FOSSI STATO NELL’ATTORE MASCHIO MAGARI AVREI MOLLATO UN CAZZOTTO A QUALCUNO, MA CI AVREI PENSATO MILLE VOLTE PRIMA DI ACCUSARE UNO, IN QUESTO CASO PECCHINI, CHE NON AVEVA DETTO NULLA, O QUALCHE MALEDUCATO COLLABORATORE. Donne e uomini, in questo mondo ci vogliono i coglioni e bisogna tirarli fuori nei casi veramente gravi, non andare a piangere dalla mamma social e fregarsene se l’atto sporca uomini e percorsi, tra i pochi puliti nella storia dell’Italia”.

“Ho un magone grande come un palazzo”

Andrea Mingardi prosegue il suo sfogo così “Non ho dormito stanotte. Ho un magone grande come un palazzo. Ho assistito alla partita commentata in modo subdolo da gente che non ha avuto il coraggio di dire che le calciatrici e gli arbitri femmine li aveva invitati Pecchini, il sessista. Bel sessista chi farcisce di donne manifestazioni che di solito i commentatori vedono frequentate solo da maschietti. Ho letto risposte su Facebook che mi hanno terrorizzato. Una disperata e crudele voglia di trascinare nella m**** chiunque, soltanto per sentirsi meno soli, presumo. Giudizi tranchant su persone che non si conoscono e cinici giustizialismi, tra l’altro fatti da alcuni giovani che per età non possono conoscere la nostra storia. Un panorama di orrori, di non attenzioni, di letture travisate, di interpretazioni orrende, condite da una tremenda voglia di sporcare tutto. Questi 40 anni con la NIC li ho vissuti tutti intensamente, non ho più menischi, ma tanti ricordi ed è stata una parte fondamentale della mia vita”.

“Caro Eros, d’ora in poi canterò la tua famosa cambiando il testo: Più brutta cosa non c’è”

Andrea-Mingardi
Eros Ramazzotti replicherà alle parole di Andrea Mingardi?

A questo punto il discorso entra ancor più nel dettaglio: “Qualcuno obietterà che Ramazzotti ha preso le distanze. Un Ramazzotti, come diceva lo slogan, non fa sempre bene. Una vigliaccheria inaudita. Ventenne, lo abbiamo accolto come un figlio dopo Castrocaro e abbiamo sopportato tutti suoi capricci. Ecco cosa fa il web, terrorizza gli ‘omarini’ che tradiscono amici e il loro passato. Non piango perché voglio reagire, ma chiedo a coloro che hanno fatto di tutta l’erba un fascio se si possono permettere di prendere la vita di molti e buttarla nei rifiuti senza saperne nulla. Vergogna. Sono altresì grato agli amici di chiacchiera per la loro posizione sempre equilibrata. In fondo è una nostra conquista. In sostanza, nessuno insulti le donne e se qualcuno lo ha fatto ha sbagliato., ma non è stato né Pecchini né la Nazionale e non dovevano trascinare lui, la squadra e tutti noi in territori che non ci meritiamo. Caro Eros, d’ora in poi canterò la tua famosa cambiando il testo: ‘Più brutta cosa non c’è’. Aurora, tu sei un attrice, hai carattere, personalità, dovevi difenderti con le unghie e giocare. E il tuo socio doveva circoscrivere quel battibecco. Forse, per questa mossa avrete mille followers in più? Brutta gente… Scusa Fabrizio Frizzi se sei stato amico di un pericoloso sessista. Ti abbraccio forte. Andrea Mignardi”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata