New York (New York, Usa), 3 dic. (LaPresse/Reuters) – Una ex fidanzata di Charlie Sheen ha fatto causa all’attore per aggressione, negligenza e stress emotivo, affermando di aver avuto rapporti sessuali con lui almeno cinque volte prima che questi le rivelasse di essere sieropositivo. La donna, Scottine Ross di 26 anni, ha raccontato di aver incontrato Sheen mentre lavorava come attrice porno e di aver avuto poi con lui una relazione di un anno. Ha affermato che l’attore l’abbia costretta ad abortire dopo che rimase incinta nel 2014, che l’abbia picchiata e sottoposta a varie violenze.
La causa, presentata in un Tribunale superiore della California, è la prima azione legale nota contro Sheen da quando il mese scorso ha rivelato in tv di essere stato diagnosticato come Hiv-positivo quattro anni fa. La star della sitcom ‘Due uomini e mezzo’, 50enne, aveva detto di aver deciso di dichiararlo perché aveva ormai pagato 10 milioni di dollari a diverse persone, in cambio del loro silenzio. Divorziato tre volte e spesso impegnato in relazioni con pornostar, l’attore ha definito “impossibile” l’ipotesi che lui stesso abbia contagiato qualcuna delle sue partner. Ha sostenuto di aver “sempre usato preservativi e onestà, da quando ha saputo del suo stato”.
Il legale di Sheen, Martin Singer, oggi ha fatto sapere che la “difesa sarà vigorosa contro la causa presentata da Scottine Ross. Siamo fiduciosi che Sheen avrà la meglio”. Ross sostiene di aver incontrato Sheen nel novembre 2013, quando la pagò 10mila dollari per avere un rapporto sessuale con lei. Ebbero rapporti per almeno cinque volte, poi la donna scoprì i farmaci per l’Hiv, afferma. Ha anche raccontato diversi episodi di violenza da parte dell’uomo, tra cui essere presa a calci e pugni, essere minacciata con un’arma.
L’attrice chiede una cifra non precisata di denaro come compensazione dei presunti danni. Secondo la legge della California, perché si parli di reato penale è necessario dimostrare l’intenzione deliberata di infettare da parte di chi esponga consapevolmente altre persone al rischio di contagio da Hiv attraverso sesso non protetto. Questo rende molto difficili le cause penali, meno quelle civili.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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