Milano, 8 ott. (LaPresse) – Andare in pensione? Keith Richards ci ha pensato, ma ha presto cambiato idea. “Il libro mi aveva prosciugato le energie – racconta il chitarrista dei Rolling Stones parlando di quando aveva confessato a Steve Jordan, che gli ha dedicato un docufilm, l’idea di ritirarsi – più di quanto credessi. Poi Steve e Jane Rose mi hanno detto: ‘L’unica cosa che devi fare è tornare in studio’, e io mi sono reso conto che era quello che mi mancava. Un minuto dopo ho capito: ‘Non andrò mai in pensione’. Perché io sono nato per lavorare con una band, per collaborare con gli altri. Sono inutile senza la mia gang intorno”. Rolling Stone Italia ha intervistato il musicista dedicandogli la copertina del nuovo numero, In edicola dal 9 ottobre.
Richards ha parlato degli Stones, che sono più divertenti e rilassati ora di altri momenti della loro carriera: “Perché è solo rock&roll, capisci? Devi sempre ricordatelo, è solo rock&roll, quindi deve essere divertente. Appena cominci a prenderlo troppo sul serio diventa rock, e il roll sparisce. E alla fine per me il roll è la cosa più importante”. Il ‘roll’ aveva molto a che fare con gli stupefacenti, e Richards non ne ha mai fatto mistero. Ora non sta più sveglio tutta la notte, “al massimo fino alle due, o anche all’una. È stata una fase della mia vita, e aveva molto a che fare con la cocaina. Sai, ti tiene sveglio”. Qualcosa che ha dovuto smettere di prendere, ma non solo a causa dell’incidente del 2007 quando era caduta da una palma alle Fiji: “Sì. Non posso più farlo – ha detto, indicandosi la testa – devo prendere farmaci anticoagulanti… Non è più come prima. E poi mi aveva stufato. Lo facevo solo perché l’avevo sempre fatto”.
Ha poi parlato del suo essere nonno, che è “è una posizione interessante. Per prima cosa, non credi mai che ci arriverai, giusto? Non è certo la prima cosa che pensi: ‘Chissà come deve essere diventare nonno’. La distanza che c’è tra genitore e nonno può essere molto utile e avere effetti positivi. Voglio dire, ci sono un paio di miei nipoti che non vedono l’ora di venire in tour con me”.E di qualche aspetto della sua familiare, in particolare il giardinaggio. “Ho appena finito di farlo con mia moglie. Ti spiego come funziona: mia moglie pota le piante, e io sto seduto e le dico: ‘Ne hai saltata una!’. Poi tiro fuori la pompa e innaffio. Questa è la mia idea di giardinaggio”. Ha parlato di Ed Sheeran, che ha definito “una one man band” e di altri artisti più giovani: “Mi piace incontrare persone e capire subito che non pensano solo alla fama. Amy Winehouse avrebbe potuto essere così, purtroppo. Lo era già in effetti, ed è veramente triste pensare a tutto quello che avrebbe potuto fare”.
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