Los Angeles (California, Usa), 23 ago. (LaPresse/EFE) – E’ un vero appello per la parità dei diritti quello lanciato dall’attrice Eva Longoria al mondo di Hollywood. La star di ‘Desperate Housewives’, poco prima di un evento a Culver City, in California, ha chiesto al mondo del cinema di riflettere sul ruolo degli ispanici nello showbusiness: “Solo il 7% degli addetti ai lavori – ha detto Longoria – è costituito dalla comunità ispanica”, che allo stesso tempo rappresenta la minoranza più estesa negli Stati Uniti.
Hollywood, ha esortato la star, deve fare un’attenta riflessione e rafforzare la rappresentanza ispanica non solo tra gli attori, ma anche tra produttori, registi, sceneggiatori. “Dobbiamo creare il contenuto che vediamo in tv”, ha spiegato Longoria, presidente di una fondazione che porta il suo nome e che ha lo scopo di favorire l’emancipazione delle donne latino-americane soprattutto nel mondo del lavoro.
La relazione annuale del centro studi statunitense USC Annenberg, pubblicata all’inizio di agosto, ha mostrato che nei 100 film del 2014 con il bidget più alto, solo il 4,9% dei personaggi era ispanico e il 12,5% afro-americano, mentre i bianchi costituivano il 73,1% di tutti i personaggi nelle pellicole che hanno incassato di più lo scorso anno.
L’appello di Eva Longoria, però, non si è limitato al mondo dorato di Hollywood, ma più in generale al ruolo degli ispanici nell’economia statunitense, in particolare nel settore alimentare e in quello agricolo. “C’è una sorprendente forza lavoro nei campi che ci fornisce il cibo che mangiamo”, ha detto l’attrice, ” e la gente non pensa da dove proviene il cibo e nemmeno a chi raccoglie i frutti della terra”. Longoria nel 2014 è stata produttrice esecutiva del documentario ‘Chains Food’, nel quale si racconta la realtà dei contandini nella città di Immokalee, in Florida.
Secondo il sindacato Usa dei lavoratori agricoli, i contadini sono quasi due milioni, il 96% dei quali è costituito da ispanici, nella maggior parte dei casi (l’80%) senza documenti.
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