Napoli, 22 lug. (LaPresse) – "Nessuno mi ha preso a bottigliate come ho letto in giro, ho visto una bottiglia di plastica sfiorare Brando e ho visto contestatori e polizia correre, il pubblico dentro la transenna attonito e spaventato". Lo ha scritto Malika Ayane sul suo profilo Facebook, a proposito di quanto accaduto martedì sera a Napoli durante il programma di Rai3 'Parallelo Italia', quando ha deciso di non esibirsi a causa delle contestazioni provenienti dal pubblico. Stamattina, l'artista ha dedicato alla vicenda un post sul social network. "Napoli questa mattina ha una luce meravigliosa, un peccato lasciarla. Approfitto però della strada verso l'aeroporto per dire la mia su ieri sera che a leggere Twitter o i siti di quotidiani sembra sia successo chissà cosa", ha scritto.
"Gianni Riotta mi ha telefonato qualche giorno fa per invitarmi al suo programma – si legge nel post – Gianni è una persona gentile e un paio di anni fa si è lasciato intervistare da me salvandomi dal buco nero degli ospiti nella prima edizione di 'Sold Out' e poi ero di strada, ovvio che abbia detto sì. Ho chiesto di non essere coinvolta in discussioni a sfondo politico perché, pur avendo un'opinione, siamo in un momento in cui capita che le opinioni si urlino, sinceramente a me non piace urlare, e perché volevo evitare che le mie parole potessero essere fraintese o strumentalizzate. Mi piaceva l'idea che ad un programma in cui si discute 'cosa succede in Italia' ci fosse spazio anche per 'altro', non solo per l'analisi di drammi e difficoltà. Perché in Italia succedono moltissime cose, per fortuna".
Infatti, ha raccontato ancora l'artista, "non mi è stato chiesto di dare nessun contributo verso temi delicati e il dibattito è stato lasciato a chi, piaccia o non piaccia, di lavoro si occupa di politica. Il motivo per cui ho smesso di cantare è molto semplice. Quando ho percepito un clima teso e surreale mi sembrava di estremo cattivo gusto rimanere sul palco a favore di camera. Nessuna indignazione, mi sentivo solo un filo fuori luogo. Se fossi rimasta lì a finire di fare il mio lavoro, forse non se ne sarebbe accorto nessuno", ha concluso.
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