Torino, 11 mag. (LaPresse) – “Andreotti mi ha permesso di essere lo stesso al Salone del libro”. Così Luigi Bisignani a LaPresse in seguito al suo intervento al Salone del libro di Torino, dove ha accompagnato il giovane Alessandro Iovino nella presentazione del libro-diario ‘Andreotti e il potere’, edito da Bonfirraro. “Andreotti mi ha dato ancora una volta una mano e ha reso comunque possibile la mia presenza al Salone” ha aggiunto Bisignani, in riferimento all’esclusione dalla fiera dell’editoria dopo l’iniziale conferma. “Il libro di Alessandro – ha aggiunto Bisignani – raccoglie episodi di vita del presidente e dimostra l’umanità di Andreotti nell’essere vicino ai giovani e nel dare ascolto alle persone che lo chiamavano”.

L’incontro tra il giovane autore Iovino e Giulio Andreotti ricorda quanto accaduto molti anni prima tra Luigi Bisagnani e l’ex presidente. Per entrambi tutto ha avuto inizio da una lettera indirizzata ad Andreotti. “Ho scritto dopo aver visto il film ‘Il divo’, considerandolo una caricatura della sua figura che invece ha rappresentato la politica italiana per oltre 60 anni”, ha ricordato lo scrittore narrando come è nata la loro amicizia. Da un iniziale scambio epistolare, Andreotti è diventato mentore di Alessandro, che a un anno dalla morte gli dedica un “diario”, come tiene a precisare Iovino.

Una raccolta delle storie che il leader della Dc gli ha raccontato e degli stralci delle lunghe conversazioni avute insieme. “La fede è stato il tema principale dei nostri dibattiti: lui era cattolico io sono evangelico”. L’unico argomento buio è sempre stato quello di Aldo Moro: “Non voleva parlarne. Una volta ho fatto una domanda sul caso Moro e mi ha detto di andarmene”, ha raccontato Alessandro, concludendo però che “il giudizio della storia sarà molto più generoso di quanto non abbia fatto la cronaca odierna”.

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