Firenze, 11 ott. (LaPresse) – “Povera Firenze e poveri noi fiorentini che ci troviamo in mezzo al fuoco incrociato di due personaggi tanto rampanti quanto inconcludenti della vita politica ed economica italiana, che in questo momento sembrano fare la sceneggiata degli opposti ma che come tutti gli opposti si assomigliano”. Piero Pelù, storico leader dei Litfiba e fiorentino doc, sulla fan page ufficiale del gruppo, interviene così sulla vicenda Renzi-Marchionne, protagonisti di uno scambio di opinioni piuttosto accese a distanza. Ieri l’ad di Fiat aveva parlato di Firenze come di “una piccola e povera città” e di Renzi come “della brutta copia di Obama”, ma che “pensa di essere Obama”. Dal canto suo il sindaco del capoluogo toscano aveva replicato invitando Marchionne a “sciacquarsi la bocca, come diciamo in riva d’Arno” prima di parlare della città in quei termini.

“Firenze – scrive Pelù – bistrattata nei fatti da un sindaco Renzi sprecone, piacione e ‘parolaio’ che in campagna elettorale aveva promesso la solita formulina-del-mari-e-monti per accontentare e abbindolare tutti, consegnando di fatto oggi la città di Firenze in uno stato di deriva culturale e ambientale senza precedenti. Renzi il rottamatore diventato sputtanatore”. Firenze, aggiunge il leader dei Litfiba “bistrattata anche dalle parole dell’ amministratore delegato della Fiat Marchionne il quale oggi si arrampica sugli specchi per tentare goffamente di rimediare al suo autogol clamoroso ma che sorvola sempre sulle sue responsabilità riguardo al disastro progettuale e umano dell’azienda di cui è a capo. Marchionne un altro sputtanatore di risorse, un altro uomo dei sogni con il naso lungo”.

“Sicuramente da domani i due Pinocchi – conclude Piero Pelù – ritroveranno una convergenza di intenti e di punti di vista, senza se e senza ma che permetterà ad ambedue di continuare a divertirsi alle spalle dei fiorentini e degli italiani che non si possono permettere di vivere nel loro mondo dei balocchi”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata