Roma, 3 ott. (LaPresse) – “Non sono più presidentessa dell’Associazione zitelle italiane. Ma lo rimango nell’animo”. Così Ana Laura Ribas si sposa: la showgirl brasiliana lo ha annunciato a ‘Pomeriggio Cinque’. “Ancora non sappiamo se ci sposeremo davanti al prete o al sindaco – ha aggiunto – comunque al pensiero di sposarmi mi sento ancora a disagio specialmente se lo faccio adesso che ho più di 40 anni e meno di 50”. La Ribas infatti ha 44 anni, mentre il suo fidanzato, l’editore Marco Uzzo, 27.

La showgirl la scorsa settimana ha parlato con DiPiù di questo cambiamento importante. “Mi sposo con un uomo che ha 17 anni di meno di me, lascio la mia casa e vado a vivere fuori Milano – ha raccontato alla rivista – incredibile, vero? Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, nemmeno io. Eppure eccomi qui, pronta per affrontare la mia nuova vita: con il sorriso, con tanta grinta e con la promessa fatta che imparerò a cucinare”.

La differenza d’età è una questione che la coppia ha affrontato. “Lui, dopo un anno che ci siamo conosciuti, voleva già stare con me in maniera importante – ha spiegato la Ribas – io gli ho sempre ricordato che la nostra differenza di età, prima o poi, si farà sentire. È la natura”. Tuttavia, “Non è un uomo adulto ma nemmeno un ragazzino – osserva la shogirl – se ha preso la decisione di pensare al futuro assieme a me, significa che lo pensa. Io non farò mai in modo che lui un giorno possa pentirsi della sua scelta. Sono io che, fino a oggi, ho sempre detto no all’idea di convivere, di sposarci, è stato un atto di amore il mio. Fino a quando sono capitolata: ci completiamo, non ci manca niente”.

Un ottimo cambiamento di vita, soprattutto dopo i gravi problemi di salute che aveva dovuto fronteggiare a causa di un tumore all’utero. Nel settembre 2011 aveva parlato della sua battaglia con Vanity Fair che durava già da un anno. “Perderò l’utero, sarò una donna diversa – aveva raccontato – a 43 anni dovrò inventarmi una femminilità nuova, rimuovendo il pensiero costante di essere svuotata”. Avere Uzzo di fianco in quelle circostanze è stato fondamentale. “Vista la differenza di energia – aveva detto – mi cambierà presto per due ragazze di 22 anni, ma io non lo cambierei per uno di 50. Mi scoccia solo che gli diano del toyboy, che è un modo elegante per dire mantenuto. E non è così. Marco non è neanche il mio giocattolo, semmai sono io la sua Disneyland”.

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