Monaco, 1 lug. (LaPresse/AP) – Il principe Alberto II di Monaco e Charlene Wittstock sono marito e moglie. Oggi si sono sposati con il rito civile, domani si terrà invece il matrimonio religioso. I residenti e i turisti accorsi a Monaco hanno accolto la coppia con applausi e sventolando la bandiera bianca e rossa del principato. I novelli sposi hanno salutato la folla, che ha seguito la cerimonia grazie a un maxischermo, e si sono scambiati un timido bacio che ha generato altre acclamazioni. Charlene indossava un tailleur di Chanel composto da giacca di seta azzurra e una gonna pantalone, mentre il principe ha sfoggiato un sobrio completo nero e una cravatta bianco scintillante. Charlene è diventata ufficialmente una principessa quando Philippe Narmino, presidente del Consiglio di Stato di Monaco, ha pronunciato le parole: “Vi dichiaro uniti dai vincoli del matrimonio”.

Le sorelle di Alberto, la principessa Stephanie con un abito color kaki e la principessa Carolina con un enorme cappello di paglia, facevano parte del pubblico all’interno della Sala del Trono del Palazzo. Nello stesso posto, 55 anni fa, l’icona di Hollywood Grace Kelly sposava il padre di Alberto, il principe Ranieri III. Con i suoi occhi azzurri brillanti e i tratti delicati, Charlene è stata spesso paragonata all’attrice. La coppia reale ha firmato il registro di matrimonio con una penna dorata incastonata di pietre preziose e adornata con le loro iniziali, creata appositamente per la cerimonia dal marchio di lusso tedesco Montblanc. Tutti i 7.618 abitanti del principato, accompagnati dai partner, sono stati invitati a seguire la cerimonia su maxischermi montati in piazza di fronte al palazzo. Molti si sono presentati con abiti eleganti e più tardi potranno partecipare all’aperitivo della serata, seguito da un concerto del compositore francese Jean Michel Jarre e da uno spettacolo con luci laser. Oltre agli invitati, più di mille giornalisti sono stati accreditati per i festeggiamenti, iniziati già ieri con un concerto degli Eagles.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata