Voto in condotta, la riforma approvata in Cdm: cosa succede con il 6, quando si viene bocciati

Voto in condotta, la riforma approvata in Cdm: cosa succede con il 6, quando si viene bocciati
Studenti di un liceo alle prese con il tema di italiano all’esame di maturità 2025 (foto LaPresse/Giulio Lapone)

Chi non otterrà almeno 7 dovrà redigere un elaborato su temi di cittadinanza attiva

Il Consiglio dei Ministri di mercoledì 31 luglio ha approvato in via definitiva i regolamenti che riformano il voto di condotta e la disciplina della valutazione degli studenti della scuola secondaria, dopo i pareri favorevoli espressi dal Consiglio di Stato. Le misure saranno pienamente operative a partire dall’anno scolastico 2025/2026.

Cosa succede con il 6 in condotta

Nella nuova riforma il voto di condotta, che secondo il ministero assume un valore formativo e non meramente disciplinare, è un indicatore del rispetto delle regole e delle persone e dell’impegno verso la comunità scolastica. Il comportamento degli studenti sarà valutato lungo l’intero anno scolastico e terrà conto, in particolare, di eventuali episodi di violenza o aggressione ai danni del personale scolastico e degli altri studenti.

Saranno ammessi alla classe successiva le studentesse e gli studenti che, in sede di scrutinio finale, avranno ottenuto una valutazione superiore a sei decimi. In caso invece di 6 in condotta il giudizio di ammissione alla classe successiva sarà sospeso e lo studente, per essere promosso, dovrà scrivere un elaborato su tematiche di cittadinanza attiva collegato ai motivi che hanno determinato il voto ottenuto. Con il 5 in condotta, invece, si verrà bocciati.

Riformate anche le sanzioni a carico degli studenti

Oltre al voto in condotta, sono state riformate anche le sanzioni a carico degli studenti, con una funzione completamente rivista, spiega il Mim: non più strumenti unicamente punitivi ma, al contrario, una occasione di crescita educativa grazie alla volontà di assegnare – in luogo di una mera sospensione dalle lezioni – attività di approfondimento sulle conseguenze dei propri comportamenti o lo svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso enti o associazioni previamente individuati dalle scuole.

Valditara: “Vogliamo una scuola autorevole, non autoritaria”

“È un segnale forte e chiaro: nella scuola italiana il rispetto per la persona e per le istituzioni è imprescindibile. Con questa riforma, il voto di condotta torna a essere un importante strumento educativo per far crescere cittadini responsabili e consapevoli. Vogliamo una scuola autorevole, non autoritaria, in cui il merito, il rispetto e la centralità della persona sono fondamentali”, ha commentato il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara.

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