Università, presidio precari a Montecitorio: “Ci tolgono possibilità di progettare una vita adulta”

Presidio dei ricercatori precari del mondo dell’università all’esterno della Camera dei Deputati, mentre in aula si votava, all’interno della discussione sulla fiducia al decreto PNRR e Scuola, l’emendamento ‘Occhiuto-Cattaneo’. I precari presenti hanno presentato anche un appello, plasticamente mostrato su delle gigantografie, firmato da centinaia di docenti della comunità accademica. “Diciamo no alla riforma del pre-ruolo voluta dall’emendamento ‘Occhiuto-Cattaneo’ – dice Flaminia Carrocci, di ‘Assemblea precaria Sapienza’ – e diciamo no alla riforma Bernini che rientra sui tavoli della discussione”, denunciando come “migliaia e migliaia di precari” rischino di venire espulsi dal sistema in virtù degli ingenti tagli previsti. “Il personale è politico”, rivendica la ricercatrice, secondo cui è “importante che le nostre paure, le nostre rabbie individuali si mobilitino a livello collettivo e creino lo spazio di un’elaborazione comune”. Quello che Carrocci denuncia è la privazione, per una giovane lavoratrice del mondo universitario, di una “prospettiva futura”: “A 30 anni, in disoccupazione, non puoi permetterti neanche un affitto, figuriamoci un mutuo o l’idea di rimanere incinta e avere un bambino”. “Quello che ci tolgono è la possibilità di progettare una vita adulta, con serenità e dignità”, conclude, denunciando, Carrocci. Al presidio hanno portato la propria solidarietà un gruppo di parlamentari dell’opposizione, composto dal capogruppo del M5S in commissione cultura Antonio Caso, da Elisabetta Piccolotti di AVS e da Irene Manzi del PD, che si sono opposti alla manovra: “L’emendamento Occhiuto ha fatto entrare dalla finestra quello che era stato bloccato alla porta – spiega Caso – era stato fermato il disegno di legge della ministra Bernini che provava a reintrodurre nuovamente il precariato all’interno delle università. Ora ci sono riusciti con un emendamento tirato fuori nella notte”.