Le difficoltà del settore denunciate dai sindacati alla vigilia dell'anno scolastico 2024/25

Diciannovemila cattedre vacanti e 250mila precari tra docenti e personale Ata: sono le difficoltà del comparto scuola, denunciate dai sindacati del settore alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico 2024/25.

Uil Rua: 19mila cattedre vacanti

Secondo i dati forniti a LaPresse da Uil Scuola Rua, al 31 agosto saranno ancora 19mila le cattedre vacanti. “Su 63.685 posti vacanti utili per le immissioni in ruolo, ne sono stati autorizzati solamente 45.124. Il 70% del totale. Per cui, per il 2024/25, i posti vacanti da assegnare a un supplente fino al 31/8 saranno quasi 19.000″, spiega il segretario generale Giuseppe D’Aprile.

“Anche in questo caso si dovrà aggiungere tutto l’organico cosiddetto ‘in deroga’, posto comune e di sostegno – posti cosiddetti di fatto al 30 giugno e che rispondono alle vere esigenze delle scuole – che supererà come gli anni passati, le 230mila unità“. I docenti precari sono stati 232.636 per l’anno scolastico 2023/24, 234.576 per l’anno scolastico 2022/23, 224.958 per l’anno scolastico 2021/22, secondo i dati di Uil Rua. Nel 2023/24 erano 160.000 le nomine a tempo determinato effettuate nei soli mesi fino a ottobre

Flc Cgil: 250mila precari tra Ata e docenti

Inoltre, tra personale docente e Ata, il mondo della scuola ha un “esercito” di oltre 250mila precari “a cui vanno ad aggiungersi le supplenze brevi, le cosiddette sostituzioni“, spiega a LaPresse Gianna Fracassi, segretaria generale Flc Cgil. “È un fenomeno molto più ampio di quanto non si creda – afferma Fracassi – Una situazione che potrebbe essere superata con l’immissione nell’organico di diritto delle scuole“. È per questo motivo che la Flc Cgil ha intenzione di “portare il tema all’attenzione del Parlamento“, come già fatto attraverso la piattaforma ‘Zero Precariato’.

E non va meglio, secondo Flc Cgil, neanche sul fronte delle cattedre vacanti. “Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha deciso di accantonare circa 20mila posti che al momento restano scoperti. Eppure ci sono circa 30mila idonei del concorso 2020, a cui si andranno ad aggiungere quelli della selezione in corso e stanno già pensando anche a un ulteriore concorso per questo 2024, sono quelli previsti dal Pnrr”, sottolinea Fracassi. “È per questo motivo che abbiamo già inviato la diffida al Mim chiedendo la copertura totale dei posti vacanti“, aggiunge.

Per Anief mancano all’appello 110mila cattedre di sostegno

Per l’anno scolastico 2024/2025, ormai alle porte, mancano all’appello “almeno 110mila cattedre di sostegno”. Lo dice a LaPresse Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori. “La maggior parte di queste cattedre manca al Nord – afferma Pacifico – e nelle ultime call veloci che si sono tenute in Campania, per esempio, sono risultate zero disponibilità. E questo non perché manchino i posti, ma perché vengono assegnati solo in deroga“.

Anief: “Rimodulare calendario per le alte temperature”

“Gli studenti e il personale della scuola torneranno in classe con temperature ancora elevate, in Sicilia, per esempio, si sfiorano anche i 40 gradi. Il calendario scolastico andrebbe rimodulato, con la partenza spostata in avanti, ma provvedendo a modificare anche gli orari settimanali, così da concludere la scuola comunque a giugno, come adesso”, sottolinea inoltre Pacifico, per il quale “un ambiente confortevole prevede una temperatura di 24 gradi, non il caldo che ancora si registra – afferma – Più che ai tempi della scuola, occorrerebbe guardare alla qualità della scuola”.

Anief annuncia che sul fronte dei docenti precari, anche quest’anno intende portare avanti la battaglia per le ferie. “I precari vengono chiamati a lavorare fino al 30 giugno, maturano ferie di cui però non godono, eppure è un diritto – sottolinea – La nostra intenzione è di fare in modo che le ferie non godute siano pagate“. Allo stesso modo, l’Associazione spiega che chiederà il rinnovo della Carta del Docente che, per i precari, “quest’anno non è stata prevista”.

 

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