Ieri erano comparsi Meloni e Valditara a testa in giù. Lui: "Gesto brutale, il Carducci è spazio democratico". Valditara: "Preside coraggioso"

Il preside del Liceo Carducci Milano, davanti al quale è comparso ieri uno striscione contro Giorgia Meloni e il ministro Giuseppe Valditara ha scritto una lunga lettera/circolare agli studenti ieri. “Questa mattina, poco prima dell’inizio delle lezioni, sulla recinzione della scuola di fronte all’ingresso del liceo sono state affisse le immagini, capovolte, del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Istruzione e del Merito, e uno striscione, che i collaboratori scolastici hanno prontamente rimosso dopo pochi minuti. Si tratta di un gesto, certo di qualche isolato, ma brutale, brutto, violento, pesante” scrive Andrea Di Mario, il dirigente scolastico.

“Sono innanzitutto dispiaciuto per le figure istituzionali coinvolte; sono dispiaciuto anche per tutti gli studenti del liceo, che hanno dovuto assistere a questo spettacolo misero mentre entravano a scuola, come ogni giorno. Siamo tutti dispiaciuti perché non ci riconosciamo in questo linguaggio, in questi modi che sono per noi completamente inediti e preoccupanti e che rifiutiamo. Gli studenti del liceo immediatamente si sono dissociati tramite i loro rappresentanti e la comunità scolastica tutta, studenti, docenti, non docenti, ex studenti – di tutte le età – condanna nel modo più netto l’atto di intimidazione avvenuto”, si legge ancora.

Il Liceo Classico Statale “Giosuè Carducci” di Milano è da sempre e sempre più uno spazio plurimo, aperto, pacifico: democratico! Oggi abbiamo ricevuto un danno, doloroso, rispetto a tutto quello che in questa scuola si sta facendo e non vogliamo che i nostri studenti siano vittima di un circuito, banale, che banalizza la stessa lettura della realtà. Continueremo come sempre e sempre più a promuovere i valori della democrazia, della tolleranza e del pluralismo indicati nella Costituzione, mantenendo sempre spalancata la porta del dialogo educativo, anche con chi, come in questo caso, eventualmente se ne è discostato, fermo restando l’impegno a cercare di individuare e perseguire le responsabilità del gesto. In questa scuola si insegnano in modo rigoroso le materie di studio, ma, dico sempre che il Carducci è anche una scuola di politica, perché qui gli studenti hanno la possibilità di apprendere a praticare il culto della rappresentanza, del confronto, anche alla pari fra docenti e studenti, nella Commissione paritetica. Vogliamo farlo insieme, imparando, creando forme nuove, senza rimanere incagliati in linguaggi vecchi, logori e cupi, che alzano muri. Il carducciano è rigoroso e non accetta la logica da curva violenta. La politica è passione, coraggio – rispetto assoluto – ma soprattutto preparazione, capacità di informarsi e argomentare, oltre lo slogan e anche oltre la retorica. Siamo il liceo Classico più popoloso di Milano e della Città metropolitana, siamo il liceo di Piazzale Loreto, un luogo dove si sono consumate atrocità bestiali, uccisioni, sangue su sangue, vilipendio”.

“Il Carducci c’era già, dal 1932, il cosiddetto “liceo moderno”. Si dovrebbe essere moderni e saper guardare al futuro, anche di questa stessa piazza, riprogettarla, perché non vi si respira, si muore sotto un camion andando in bicicletta. Questi sono gli argomenti. Sono argomenti le azioni per rendere sempre migliore la scuola pubblica, per i suoi studenti, in un contesto globale, che sappia anche tener conto che in altre parti del mondo bambine e ragazze vengono avvelenate col gas quando vanno a scuola. Questi sono argomenti. Negli ultimi tempi via Beroldo è diventata una specie di teatrino di pochi anonimi che nottetempo la imbrattano di slogan. La strada sta per essere chiusa al traffico per diventare “strada scolastica” e c’è in progetto di arredarla e anche dipingerla, assieme agli studenti. Vogliamo e dobbiamo difendere questo fare, questo agire da cittadini, questo nostro spazio comune. È un’occasione da non perdere. Scrive un nostro ex studente: “Posso solo immaginare gli umori dopo i cartelli e le notizie. Sono sicuro che i ragazzi non c’entrino nulla. So anche che con il dialogo comunque riuscirete a far emergere tutti i possibili disagi che gli studenti sentono, come già avete avuto modo di dimostrare in passato. I titoli dei giornali che parlano di “liceo Carducci” quando i cartelli sono di fronte al liceo (su un altro edificio) gettano una luce un po’ poco nobile ma… Davvero, io sono certo che ragazzi e genitori capiranno la qualità dell’ambiente, delle persone e delle proposte. Vedranno chiaramente che questa è ed è sempre stata la cifra distintiva del nostro Liceo.” Meritiamocelo”.

Le congratulazioni di Valditara

“Complimenti ad un preside coraggioso, consapevole del suo alto ruolo istituzionale”. Così su twitter il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara si congratula con il preside del Liceo Carducci che in una lettera aperta condanna lo striscione di minacce contro Meloni e lo stesso Valditara apparso sui muri della scuola.

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