Salute: Tms, così le onde magnetiche curano depressioni e dipendenze

Salute: Tms, così le onde magnetiche curano depressioni e dipendenze

La stimolazione magnetica transcranica permette in assoluta sicurezza di stimolare o inibire in modo non invasivo alcune selezionate regioni anatomiche del cervello

 Si chiama stimolazione magnetica transcranica ed è una tecnica utilizzata nella neurologia che permette di curare una serie di disturbi. “Si avvale dell’utilizzo del campo magnetico”, spiega Lorenzo Fabiani, neurologo presso la clinica Fornaca del gruppo Humanitas, contattato da LaPresse. “Per questo motivo è più modulabile e ne sono maggiormente prevedibili gli effetti avversi. In parole semplici, è una metodologia più manegevole, che si utilizza da 30 anni inizialmente come strumento diagnostico, poi con fini terapeutici”.

 La Tms “permette in assoluta sicurezza di stimolare o inibire in modo non invasivo alcune selezionate regioni anatomiche del cervello e di riorganizzare una connessione neurologica – dice il medico – L’energia trasferita al tessuto lo stimola senza lederlo, in modo temporaneo ma sufficiente a creare un riadattamento del tessuto che sblocca dei meccanismi”.

La tecnica è rivolta soprattutto a una serie di disturbi cognitivi, depressioni, disturbi ossessivo compulsivi e dipendenze.

 “Nella depressione – prosegue il medico – nel disturbo ossessivo compulsivo e nelle varie forme di dipendenza, è provato che ci sia un tilt: una puntina che si incanta sul vinile e che ha perso la capacità modulatoria. La Tms è come un dito leggero che rimette la puntina nel solco corretto. È l’immissione di fattori che riparano e riorganizzano la rete di comunicazione”.

 “Negli ambiti affrontati alla Clinica Fornaca la Tms risulta efficace fino al 70 per cento dei casi“, conclude, “e collaboreremo presto con la professoressa Raffaella Ricci, dell’Università di Torino, per cercare soluzioni di applicabilità ad altre patologie neurologiche quali, ad esempio, le demenze”.

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