Resta alta la tensione tra i due alleati di governo. Il vicepremier M5S: "Subito fuori chi sbaglia, il Carroccio mandi via il sindaco di Legnano"

Tra inchieste, polemiche e battibecchi, restano decisamente instabili i rapporti tra Lega e M5S. A ribadirlo a Rai Radio1 questa volta è Riccardo Molinari, capogruppo del Carroccio alla Camera. "Io penso che Di Maio abbia impostato la campagna elettorale del M5s facendo una distinzione morale tra loro e noi. Che stia usando il tema delle inchieste per una propaganda elettorale non sui temi ma sulle persone e questa è una cosa molto grave. Un conto è il teatrino della campagna elettorale, un conto è quando si fa una differenza antropologica tra onesti e disonesti e si mettono i propri alleati dall'altra parte del mondo. Quando manca la fiducia e se Di Maio è convinto che la Lega sia un partito di corrotti, andare avanti diventa molto complicato", ha sottolineato Molinari.

Passando al fronte giudiziario, per il capogruppo "c'è un escalation abbastanza bizzarra nelle ultime settimane nei confronti della Lega e in generale nei confronti dei territori dove la Lega governa. Non direi che siamo sotto attacco. Diciamo che lasciano sorpresi alcune inchieste. Diciamo che siamo abituati da tanto tempo: spesso capita che sotto elezioni vengano fuori inchieste sui politici. Non ci sentiamo sotto attacco ma sottolineiamo la tempistica".

Con queste parole, Molinari replica di fatto al vicepremier pentastellato, che oggi ad Agorà ha rimarcato: "Da me chi sbaglia lo metto fuori in 30 secondi, spero lo si faccia anche in altre forze politiche, io dico: la Lega dovrebbe mettere fuori dal partito il sindaco di Legnano arrestato anche per corruzione". Con Salvini "non posso dire che è tutto tranquillo perché loro hanno preso sul personale la questione di Siri. Ma non è una questione personale", ha aggiunto Di Maio, precisando che "non c'è nessun rogo per salvini: non c'è nessun attacco". "Io credo in questo governo – ha spiegato ancora – dobbiamo andare avanti altri 4 anni e nessuno deve prenderla sul personale, perché governare con i 5 stelle significa governare con chi ha sempre puntato sulla lotta alla corruzione e sull'onestà".
 

 

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