Parma, “Camicia nera trionferà”: bufera per cori fascisti nella sede di Fratelli d’Italia

Parma, “Camicia nera trionferà”: bufera per cori fascisti nella sede di Fratelli d’Italia
da instagramgd_parma e gdemiliaromagna_

Il video pubblicato sui sociale. Pd: “Meloni condanni”

Cori fascisti che inneggiano a Benito Mussolini risuonano dentro e davanti alla sede di Fratelli d’Italia in borgo del Parmigianino, a Parma, usata anche dai giovani militanti di Gioventù nazionale. Scoppia la polemica dopo il video social pubblicato anche dal gruppo cittadino dei Giovani democratici. Le immagini mostrano alcune persone che cantano: “Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà, se non trionfa sarà bordello col manganello e le bombe a man”. E in chiusura si sente l’inno “Duce, Duce, Duce” seguito da alcuni applausi. La giovanile di FdI ha commissariato la federazione provinciale di Parma, mentre le opposizioni chiamano in causa direttamente la premier Giorgia Meloni.

La Procura apre un fascicolo

Intanto la Procura di Parma ha aperto un fascicolo: il procuratore Alfonso D’Avino ha spiegato che si tratta di un “modello 45” e che “non c’è ancora un reato ipotizzato“, quindi senza indagati e senza ipotesi di reato. “Siamo ancora nella fase esplorativa, sulla base delle notizie apprese dalla stampa. Ora bisogna verificare se il fatto sia vero e accertare se possa trasformarsi in una notizia di reato”, ha chiarito.

“Gioventù Nazionale aveva già provveduto al commissariamento” del gruppo giovanile di Parma “prima della pubblicazione del video”, annuncia il responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli. Circostanza confermata dal presidente nazionale dei giovani e deputato di FdI, Fabio Roscani, per il quale “abbiamo dimostrato con chiarezza e nettezza come si agisce di fronte a questi episodi” e “allo stesso tempo non accettiamo lezioni dalla sinistra”.

Pd: “Meloni condanni senza esitazioni”

Certo è che dalle forze di opposizione si solleva un coro di critiche. Quanto accaduto “È molto grave, aspettiamo di sentire una presa di distanza dalla presidente del Consiglio Meloni, o forse tacerà anche questa volta, chissà…”, commenta la segretaria del Pd Elly Schlein.

Chiara Braga e Francesco Boccia, capigruppo dem alla Camera e al Senato, sbottano: “Questa volta la matrice è chiara: giovani inneggiano al duce in una sede di FdI. Per questo chiediamo alla premier Meloni di condannare senza esitazione un episodio grave che offende una città e la storia di un Paese. Meloni dovrebbe ricordare ai suoi giovani, di cui va tanto fiera, che la Costituzione su cui ha giurato è nata dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione dal nazifascismo”.

E Angelo Bonelli, co-leader di Avs, punzecchia l’inquilina di Palazzo Chigi: “Ogni giorno la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lancia attacchi feroci contro l’opposizione, impartisce lezioni di morale, arriva perfino a dire che siamo peggio di Hamas. Ma quando nella sede del suo partito, a Parma, si cantano cori fascisti, si inneggia al Duce, la presidente del Consiglio improvvisamente tace. Non una parola, non una presa di distanza. È questo il volto reale della destra al governo del Paese”.

Non solo. I coordinatori regionali in Emilia-Romagna del M5S, Marco Croatti e Gabriele Lanzi, esprimono la “più ferma condanna per quanto avvenuto nella sede di Fratelli d’Italia a Parma, dove giovani militanti hanno intonato cori fascisti e inneggiato al Duce proprio nel giorno dell’anniversario della marcia su Roma. È un fatto di una gravità inaudita, che offende la memoria democratica e la dignità della nostra regione. Parma è città Medaglia d’Oro della Resistenza, simbolo dell’Italia che si è liberata dal nazifascismo”.

In serata presidio antifascista

E proprio il sindaco di Parma, Michele Guerra, attacca: “I valori che rappresenta questa città sono del tutto alternativi e contrapposti a quelli che senza alcun pudore propagano nella sede di Fratelli d’Italia, dove si inneggia al Duce, si cantano cori per le camicie nere e gli squadristi. Parma non accetterà né ora né mai squallida propaganda di un tempo passato e orrendo. Non lo ha fatto da 80 anni a questa parte, non lo farà nemmeno adesso”. In serata un presidio antifascista si è radunato in borgo del Parmigianino, a Parma, dove c’è la sede di Fratelli d’Italia.

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