“Sono assolutamente tranquillo, determinato. Abbiamo calendarizzato i prossimi passi, nel primo Cdm a giorni, informerò i colleghi su come intendiamo andare avanti, mettere in sicurezza i fondi necessari all’opera che siamo determinati a portare avanti. Attendiamo con estrema tranquillità i rilievi della Corte dei Conti a cui siamo convinti di poter rispondere punto su punto perché abbiamo rispettato tutte le normative”. Così il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini al termine della riunione con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi sul Ponte sullo Stretto. Al vertice hanno partecipato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e, in videocollegamento, il ministro degli Esteri Antonio Tajani in missione in Africa. La riunione è stata convocata d’urgenza dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo lo stop della Corte dei Conti alla delibera Cipess sul Ponte sullo Stretto. L’incontro servirà ad “affrontare la questione”, spiega il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini al Corriere della Sera, anticipando che “la mia proposta è quella di tornare in Consiglio dei ministri e approvare di nuovo il progetto. E poi lo approverà il Parlamento”.
Il Ponte sullo Stretto “è un’opera che l’Italia e il mondo attendono. Mi sarebbe piaciuto partire coi cantieri già a novembre, se dovremo tornare in Consiglio dei ministri ai primi di dicembre, rimandando in Corte dei Conti tutte le nostre motivazioni per proseguire con l’opera, lo faremo. A quel punto vuol dire che arriverà un passaggio definitivo delle sezioni riunite della Corte dei Conti a inizio gennaio, il che vuol dire che invece di partire con i lavori a novembre partiremo a febbraio“, ha spiegato Salvini. “È un secolo che se ne parla, quindi… Per me il tempo è denaro, però siccome voglio rispettare tutte le prescrizioni e tutte le riflessioni…”, ha aggiunto. “Senza nessuno scontro fra poteri dello Stato, daremo tutte le informazioni che ci vengono richieste. Ci sto lavorando da 3 anni. Ci lavorerò per 3 anni e 2 mesi, poi gli ingegneri mi dicono che con 7 anni l’Italia avrà un’opera unica al mondo”.
“Aspettiamo i prossimi giorni per leggere i rilievi a cui siamo sicuri di poter rispondere punto su punto e poi partiamo con i cantieri”, ha concluso, spiegando che “in legge di bilancio lavoreremo per mettere in sicurezza tutti i fondi già stanziati”.
Palazzo Chigi: “Obiettivo di procedere con la realizzazione rimane fermo”
“Si è svolto questa mattina a Palazzo Chigi un incontro tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i Vicepresidenti Matteo Salvini e Antonio Tajani e i Sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, dedicato al progetto del Ponte sullo Stretto. All’esito della riunione, si è convenuto di attendere la pubblicazione delle motivazioni della delibera adottata ieri dalla Corte dei Conti”. È quanto si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi al termine dell’incontro. “Solo dopo averne esaminato nel dettaglio i contenuti, il Governo provvederà a replicare puntualmente a ciascun rilievo, utilizzando tutti gli strumenti previsti dall’ordinamento. Rimane fermo l’obiettivo, pienamente condiviso dall’intero Esecutivo, di procedere con la realizzazione dell’opera”.
Salvini: “Non voglio pensare a vendetta magistrati per riforma”
“Non voglio pensare che qualcuno si vendichi contro siciliani e calabresi per una riforma approvata dal dal Parlamento. Non voglio pensare che sia così”. Così il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini al termine della riunione con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi sul Ponte sullo Stretto risponde a chi gli chiede di una possibile correlazione con la riforma della Giustizia, appena approvata dal Parlamento. “Non penso che la Corte dei Conti ieri all’unanimità abbia bocciato il progetto – ha aggiunto – Non c’è ‘La’ Corte dei Conti: sono uomini e donne, ci sarà stato qualcuno pregiudizialmente ostile e ci sarà invece qualcuno che è a favore dello sviluppo del Paese. Quindi se uno è pregiudiziamente ostile perché non vuole il ponte, non gli piace il ponte non so che cosa farci. Conto che saremo convincenti”, ha aggiunto.
“Informativa in prossimo Cdm su iter, no forzature”
“Io informerò il Consiglio dei ministri, nella prima riunione utile, penso già la settimana prossima, di qual è l’iter nel rispetto dei poteri di tutti e delle richieste di tutti, da Bruxelles alla Corte dei Conti, a chiunque altro. La domanda è il ponte serve sì o no? Noi contiamo di non dover fare nessuna forzatura e di approvare quello che la norma ci permette di approvare”. Così il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini al termine della riunione con Giorgia Meloni a palazzo Chigi sul Ponte sullo Stretto.
Corte dei Conti: “Valutati solo profili giuridici e tutela spesa pubblica”
“La Corte dei conti tramite la Sezione di controllo di legittimità si è espressa, nella giornata di ieri, su profili strettamente giuridici della delibera Cipess, relativa al Piano economico finanziario afferente alla realizzazione del “Ponte sullo stretto”, senza alcun tipo di valutazione sull’opportunità e sul merito dell’opera”. Lo scrive la Corte dei conti in una nota relativa al respingimento del visto di legittimità sulla delibera Cipess relativa al progetto definitivo del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, sottolineando inoltre che “il rispetto della legittimità è presupposto imprescindibile per la regolarità della spesa pubblica, la cui tutela è demandata dalla Costituzione alla Corte dei conti”. “Le sentenze e le deliberazioni della Corte dei conti – conclude la nota – non sono certamente sottratte alla critica che, tuttavia, deve svolgersi in un contesto di rispetto per l’operato dei magistrati“.
Schlein: “Inutile e dannoso, governo sia responsabile e si fermi“
“Il Ponte sullo Stretto è un progetto vecchio, inutile e dannoso dal punto di vista ambientale ed economico. Chiediamo al governo di agire con responsabilità e di fermarsi”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein nella conferenza stampa organizzata dal partito dopo l’approvazione del ddl costituzionale sulla separazione delle carriere.
Siracusano: “Governo può superare i rilievi della Corte dei Conti e andare avanti”
“Sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto il governo, così come già annunciato dal premier Meloni e dal ministro Salvini, andrà avanti. Altro che game over, come spererebbe qualche oscurantista dell’opposizione. Nelle prossime settimane – questa una possibile soluzione in campo – l’esecutivo potrà assumersi la responsabilità politica di superare i rilievi della Corte dei Conti. Ci potrà infatti essere una deliberazione specifica del Consiglio dei ministri, che ha il compito di valutare se l’atto in questione risponda a interessi pubblici di rilevanza superiore e quindi debba essere eseguito comunque. Se il Consiglio dei ministri confermerà la necessità dell’atto, la Corte dei Conti dovrà comunque ordinare la registrazione dell’atto, apponendo un visto con riserva. Un atto registrato con riserva acquisisce piena efficacia legale, cioè può essere eseguito normalmente, ma rimane comunque una possibile responsabilità politica per il governo, cosa che francamente non ci spaventa. A causa di questa vicenda perderemo un po’ di tempo, ma andando avanti con determinazione eviteremo che questo Paese venga screditato di fronte a chi è pronto ad investire”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia.
Ciucci: “Non servirà una nuova gara per i costi“
Per il Ponte sullo Stretto servirà una nuova gara per i costi? “Assolutamente no“. Lo ha detto l’amministratore delegato della società ‘Stretto di Messina’, Pietro Ciucci, al termine della riunione di governo a Palazzo Chigi sul Ponte sullo Stretto. Quella sulla nuova gara “è una valutazione assolutamente errata, numericamente errata. Perché è sbagliato – ha aggiunto – mettere in confronto l’importo iniziale del contratto che risale al 2005-2006 con un importo attuale del 2025. Il problema del 50% riguarda i nuovi lavori, non aumenti di prezzi dovuti all’inflazione. Se si confrontano gli ultimi listini prezzi ante e post Covid di Anas e di Rfi, due principali appaltatori italiani di infrastrutture, l’aumento dei prezzi è più del 50%. La direttiva europea parla di variante di lavori, non di aumento dei prezzi – ha spiegato Ciucci -. E’ questo il discrimine: noi varianti di lavori non ne abbiamo sostanzialmente o ne abbiamo per percentuali bassissime. Pur considerando, e non sarebbe corretto a stretto rigore, le varianti introdotte prima dell’entrata in vigore della direttiva, che è del 2014, le uniche varianti fatte riguardano il progetto del 2011. Ma anche considerando quelle siamo abbondantemente dentro il 50%”. “Noi riteniamo di aver risposto a tutti quanti i rilievi, vediamo quali tra queste risposte non hanno convinto la Corte e in base a questo potremo valutare il passo successivo, convinti e fiduciosi di poter avere assolutamente la registrazione. Io sono un tecnico, non un politico, quindi tecnicamente siamo convinti di aver rispettato tutte le normative, italiane ed europee, al massimo dell’impegno”, ha aggiunto.
“Siamo un Paese in cui i ricorsi sono frequenti, ne abbiamo almeno un paio già avviati. Su quelli che sono arrivati a decisione abbiamo avuto risultati positivi per il progetto e per la società, e ci difenderemo ovviamente sulla base della bontà del lavoro che abbiamo fatto. È chiaro, non possiamo impedire a chi vuole di fare contenziosi o ricorsi, ma ci difenderemo. Fino adesso non hanno portato ritardi”. Avere la copertura della Corte dei conti è indispensabile? “Ci sono procedure che possono sanare questo diniego attuale del visto di registrazione. Vediamo, sulla base della di queste motivazioni, qual è la procedura che si può e si deve seguire, nel rispetto delle procedure previste, senza norme straordinarie o interventi straordinari”.

