In Piazza Santi Apostoli a Roma si tiene il presidio per la libertà di stampa dopo l’attentato a Sigfrido Ranucci. Il giornalista ha preso parte alla manifestazione lanciata dal Movimento 5 Stelle, alla quale si è presentata anche una delegazione di Fratelli d’Italia con Lucio Malan, Giovanni Donzelli, Galeazzo Bignami e Augusta Montaruli.
“Io non entro nella logica dei mandanti e di accertamenti, che spettano agli investigatori e alla magistratura. Dico soltanto che nel caso di Sigfrido Ranucci non da oggi c’è un processo di delegittimazione, un processo di isolamento con vari mezzi. Viene svillaneggiato quando va in audizione in Commissione di Vigilanza Rai, viene sbertucciato, e in più viene anche isolato in qualche modo, perché la redazione viene un po’ ridimensionata, qualche puntata gli viene lotta. È una lotta centimetro su centimetro, è un processo di progressiva delegittimazione”, ha detto il presidente del M5S, Giuseppe Conte.

Schlein: “Governo passi ai fatti concreti, ritiri le querele”
“Le critiche per le mie parole sulle libertà messe a rischio dalla destra? Nessuno ha mai detto che la bomba ce l’ha messa il governo Meloni o che fosse il mandante”, ha detto la segreteria del Partito democratico Elly Schlein, alla manifestazione in piazza Santi Apostoli a Roma.
“Non siamo mica come loro, che ci hanno accusato di essere mandanti di un omicidio avvenuto dall’altra parte dell’oceano. E che non dicono una parola quando degli ultras di estrema destra uccidono l’autista di un pullman. Io ho detto una cosa semplice: nei paesi in cui l’estrema destra governa indebolisce la democrazia. Abbiamo visto i giornalisti americani andarsene dal Pentagono. Diciamo le cose come stanno. Bene la solidarietà, ma non basta. Il governo passi ai fatti concreti, ritiri le querele temerarie e recepisca il Media Freedom Act”, continua Schlein.
Il conduttore di Report: “Spaventa non capire finalità attacco
“Non so perché l’hanno fatto, la cosa che mi spaventa di più e che non capisco le finalità di tutto questo. Poteva provocare una tragedia, se fosse uscita mia figlia a prendere qualcosa in macchina o fosse passata una persona col cane”, ha detto martedì Sigfrido Ranucci a ‘Il Rosso e il Nero’ su Radio1. “Non mi aspettavo arrivassero a tanto – ha spiegato il conduttore di ‘Report’ – è la cosa che mi ha sorpreso di più. C’era stata tutta una serie di minacce, di proiettili e lettere negli ultimi anni che però erano attribuibili ad ambienti e inchieste ben precise. Questa non so dove voglia arrivare”.