La presidente del Consiglio: "Ragionare su deroga a patto di stabilità Ue"
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, torna a parlare delle possibili iniziative per rispondere ai dazi imposti all’Ue dal presidente americano Donald Trump. E lo fa invocando un intervento in favore del settore auto, uno dei più colpiti dalle tariffe statunitensi, sospendendo le norme del cosiddetto ‘Green Deal’ in tema di transizione ecologica. “C’è il tema delle norme di Green deal in tema di automotive. Forse dovremmo pensare di sospenderle“, ha detto la premier parlando con i cronisti a margine di un evento a Ortona (Chieti). “Sappiamo che oggi l’automotive è un settore colpito dai dazi in maniera importante“, ha sottolineato Meloni.
Meloni: “Ragionare su deroga a patto di stabilità Ue”
Per affrontare l’eventuale crisi innescata dai dazi, ha detto ancora Meloni, “c’è un tema aperto rispetto al Patto di stabilità. C’è una norma che si chiama clausola generale di salvaguardia, che prevede una deroga al Patto di stabilità: forse dovremmo ragionare di quello o di fare una valutazione ulteriore su come è stato indicato il Patto di stabilità”.
Meloni: “Dazi sicuramente un problema ma attenzione all’allarmismo”
Sulla situazione dazi, Meloni si è detta “ovviamente preoccupata“. E ha aggiunto: “È un problema che va risolto, non ne farei una catastrofe come sto ascoltando in questi giorni, che mi preoccupa per paradosso più del fatto in sé. Perché noi dobbiamo ricordare che parliamo di un mercato importante, quello degli Stati Uniti, che vale circa il 10 per cento delle nostre esportazioni totali. Noi non smetteremo di esportare negli Stati Uniti. Quindi, è sicuramente un problema che dobbiamo risolvere ma attenzione all’allarmismo che sto vedendo in queste ore”. Dopo aver precisato che “il governo è al lavoro” sulla questione, ha specificato che “sta facendo uno studio sull’impatto settore per settore. Vedrà la settimana prossima i rappresentanti di tutte le categorie produttive così possiamo anche confrontare le nostre valutazioni con le valutazioni che stanno facendo loro, ragionare insieme di quali debbano essere le soluzioni a livello italiano, a livello europeo e in un dialogo che va aperto” con gli Usa.
Meloni: “Aprire trattativa con gli Usa, non moltiplicare dazi”
“Una trattativa va aperta con gli Stati Uniti per cercare soluzioni”, che serva a “rimuovere tutti i Dazi e non a moltiplicarli. Dopodiché queste sono ovviamente trattative che si fanno in due“, ha proseguito ancora Meloni. Ha sottolineato che il dialogo con gli Stati Uniti “non è questione di speranza. Io credo che sia quello che va fatto. Per l’interesse nostro, per l’interesse della nostra economia, per l’interesse europeo, per l’interesse occidentale e quindi perseguo quello che ritengo sia più giusto. Non penso che in una fase come questa sia più utile divaricare ulteriormente, credo che la cosa utile da fare sia continuare a cercare delle soluzioni comuni perché alla fine altrimenti ci indeboliamo tutti. Poi, ripeto, sono valutazioni che si devono fare con altri interlocutori e vedremo anche qual è la posizione degli interlocutori”, aggiungendo che “in questo momento noi possiamo intanto fare alcune cose a livello europeo che sono molto importanti perché ovviamente, se abbiamo una difficoltà, quella difficoltà deve portarci dall’altra parte a lavorare sulla competitività del nostro sistema produttivo, della nostra industria, delle nostre aziende”.
Urso: “Confronto con gli Usa è già iniziato, ci auguriamo accordo”
“Il confronto con gli Stati Uniti è iniziato già oggi, noi ci auguriamo che si raggiunga un accordo per ridurre questa barriera daziaria ai fini di scongiurare una escalation che porterebbe a una guerra commerciale di cui pagheremmo noi per primi i costi più alti”, ha invece dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine di un evento al ministero. “La politica commerciale è di esclusiva competenza della Commissione e quindi dell’Europa e noi all’Europa chiediamo di agire con cautela e responsabilità e anche con intelligenza e flessibilità nella proposta che farà agli Stati Uniti. I dazi avranno effetti in tanti settori ma dobbiamo sempre essere diciamo, responsabili, guardare la realtà per quella che essa è“, ha aggiunto.
Tajani: “Lega? Non si può negoziare con Usa, competenza è europea”
Da parte sua, il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, in un punto stampa alla Nato a Bruxelles, ha risposto alla richiesta della Lega affinché l’Italia tratti direttamente con gli Stati Uniti sul tema dazi. “Non si può negoziare con gli Stati Uniti perché la competenza del commercio internazionale è della Commissione europea, quindi tratta il commissario Sefcovic, ascoltando e confrontandosi con noi”, “sui dazi tratta la Commissione europea, poi si possono fare operazioni di politica commerciale ed è quello che stiamo facendo noi. Io ho già presentato e quindi è già operativo il piano d’azione del governo fatto dal ministero degli Esteri che è anche responsabile del commercio internazionale per esplorare nuovi mercati“, ha detto Tajani. “Sarò – ha aggiunto – fra qualche giorno prima in India, poi Giappone. Stiamo lavorando per far sì che possa esserci anche una riduzione dei costi di produzione, dovremo farlo all’interno e anche lavorando a Bruxelles. Come ha detto ieri il presidente del Consiglio quando parlava di iniziativa a Bruxelles, significa anche lavorare affinché ci siano meno costi per la produzione delle nostre manifatture e quindi ammortizzare il costo dei dazi con altre scelte. Poi bisogna lavorare con gli americani a livello europeo per arrivare a una riduzione della metà, cioè arrivare soltanto ad un aumento del 10% e poi perché no, il mio grande sogno sarebbe quello di un grande mercato transatlantico con tariffe zero, cioè zero dazi di qua, zero dazi di là, un grande mercato che porterebbe alla crescita economica di tutto il sistema occidentale, una crescita del sistema americano e una crescita del sistema europeo”.
Tajani: “Riflettere con calma, reazione violenta fa solo danni”
“Il prezzo si paga con la guerra dei dazi. Le prove muscolari in materia di dazi provocano un danno economico a tutti. È stato sbagliato aprire questo confronto, sarebbe sbagliato reagire con una guerra dei dazi. La forza si vede dall’atteggiamento che uno ha. Una reazione muscolare, urlata, è un segno di debolezza. La forza ti porta ad avere delle reazioni che possono portare dei risultati utili. Non c’è un imprenditore in Italia che chieda la guerra dei dazi. Quindi per fare contento chi dovremmo scatenare una guerra dei dazi? Dobbiamo dare dei segnali, trattare a schiena dritta con gli americani“, ha proseguito ancora Tajani. “Se il Consiglio europeo di lunedì – ha aggiunto – deciderà di scongelare la lista dei beni americani che potrebbero essere soggetti a dazi, lo si dovrà fare valutando nella lista quali sono i prodotti che non provocano danni alle nostre imprese e al nostro export, quindi va tutto valutato con grande calma, con grande serenità. Come sapete oggi c’è un colloquio tra Sefcovic e il responsabile del commercio internazionale americano e poi ci vorrà ancora qualche giorno prima che si possa fare questa lista. Vedremo il 15, giornata ipotetica durante la quale potrebbe essere dato l’annuncio. Quindi bisogna riflettere con calma. La reazione violenta fa solo danni. Il mio problema non è quello di dire che gli americani hanno fatto una cosa, allora io faccio il dispetto agli americani. Il dispetto agli americani significa fare un dispetto agli italiani e agli europei e mi sembra una grande sciocchezza. Quindi la reazione deve essere sempre ponderata, intelligente e non deve provocare un’escalation”. Tajani ha sottolineato poi ancora che “l’utile non è strillare. La Cina fa quello che vuole, il Canada fa quello che vuole, noi siamo l’Europa e ci comportiamo secondo i nostri interessi“.
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