“Finalmente Draghi ha detto in maniera autorevole quello che noi diciamo da lungo tempo, per esempio sulle conseguenze negative del ‘Green deal’ com’è stato realizzato. Per noi oggi è importantissima la neutralità tecnologica. Per noi da sempre, come per lui oggi, è importante mantenere il motore endotermico oltre il 2030, così come è importante che si coniughi la sostenibilità ambientale con quella industriale, economica, produttiva e sociale del continente. Queste cose le diciamo da due anni in Europa e da sempre in questo Parlamento”. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, commentando con i cronisti all’esterno del Senato l’audizione di Mario Draghi alle Commissioni riunite di Bilancio, attività Produttive e Politiche UE.

“Draghi parla di cessione di sovranità dei singoli Stati? Noi abbiamo sempre sostenuto che su alcuni settori ci vuole più Europa e su altri bisogna lasciare liberi gli Stati di operare al meglio. C’è bisogno certamente di una riorganizzazione dell’Europa. L’Italia oggi è il Paese che, grazie a Giorgia Meloni, guida il fronte delle riforme in Europa e assicura la coesione europea e contemporaneamente l’unione dell’Occidente”.

Il ministro è stato interrogato quindi anche sulla possibile riconversione di parti del settore dell’automotive verso quello della produzione bellica: “Io devo prendere atto della realtà, così com’è stata decisa soprattutto da chi voleva pervicacemente il Green deal ideologico che oggi anche Mario Draghi condanna. E dato che non posso mantenere questo livello occupazionale in cassa integrazione a vita, devo necessariamente pensare come diversificare la produzione di coloro che producevano soltanto per l’automotive”, suggerendo in questo senso una riconversione per l’industria dell’aerospazio, della blue economy e quindi la cantieristica, l’industria nautica e il polo subacqueo, le tecnologie green e “anche, certamente, l’industria della difesa, su cui noi italiani abbiamo dei grandi campioni”, conclude Urso.

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