Il presidente di Noi Moderati: "Salva Milano non sotto dettatura". Il Comune valuta costituzione parte civile
Maurizio Lupi interviene sull’inchiesta sulla presunta corruzione negli uffici Urbanistica del Comune di Milano. “Non c’è nulla da nascondere, né nulla da svelare. Non servivano intercettazioni per capire che i gruppi parlamentari, per affrontare questioni complesse, si confrontano con associazioni di categoria, esperti, professionisti e imprenditori e cittadini. È normale consultare chi può offrire spunti utili per migliorare i testi di legge”, chiarisce il presidente di Noi Moderati .
“Sul ‘Salva Milano’, ad esempio, abbiamo ascoltato tutti i soggetti coinvolti, dal sindaco in giù, e tutto è avvenuto alla luce del sole. Ho ascoltato, come presidente di un gruppo parlamentare, chi ritenevo opportuno, in modo da avere un quadro completo, sia pubblicamente in audizione, sia informalmente – prosegue l’ex ministro – . Sono certo che tutti i gruppi, anche quelli di opposizione, abbiano fatto lo stesso. Come potrebbe un ufficio legislativo redigere proposte ed emendamenti senza un ascolto? Deve essere chiaro, però, che il testo finale è stato elaborato in totale autonomia perché il Parlamento non scrive leggi sotto dettatura”.
“Alla luce delle ipotesi di reato emerse dall’Ordinanza del GIP del 21 febbraio 2025, che il Comune di Milano ha ricevuto oggi e ha potuto leggere integralmente, l’Amministrazione considera di costituirsi parte civile”. È quanto si legge in una nota di Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. A partire dal 2020 il Comune di Milano ha reso obbligatorio per dirigenti e funzionari responsabili dichiarare eventuali condizioni di incompatibilità. E questo vale anche per i membri di Commissione, compresa la Commissione comunale per il Paesaggio, sia alla nomina sia in sede di trattazione di ogni pratica. Dichiarazioni che non risultano essere state rese da chi oggi indagato.
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