Il sindaco di Milano sul disegno di legge sulla casa in commissione al Senato: "Mai fatto nessun favore a nessuno"

Questo disegno di legge (salva Milano, ndr)  di cui si discute dovrebbe avere il pregio di salvaguardare le esigenze di semplificazione e di promozione degli interventi di recupero, però serve anche a stabilire dei confini precisi alla discrezionalità degli uffici tecnici e dei Consigli comunali. Non c’è nessun salvacondotto, non c’è un liberi tutti: vorrei che questo punto fosse molto chiaro. Per ben due volte, ai commi 2 e 4, si impone il rispetto dei parametri di adeguatezza delle dotazioni territoriali e dei parametri urbanistici”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in audizione in commissione Ambiente del Senato sul ddl ‘Disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia’, il cosiddetto Salva-Milano. “Ho letto a volte ambiguità nell’interpretazione delle problematiche di cui parliamo. Questo significa che tutti i Comuni italiani, nel consentire interventi di ristrutturazione, restano comunque vincolati ai limiti posti”, ha aggiunto.

“Con il Pgt del 2012 e del 2020 il Consiglio comunale – ha ricostruito Sala – ha in un certo qual modo anticipato i piani attuativi, cioè nelle varie zone di Milano ha introdotto previsioni piano-volumetriche precise e ha verificato in maniera precisa l’adeguatezza delle infrastrutture in maniera tale che, quando ci arrivava una richiesta da parte di un costruttore, noi potevamo agire in maniera diversa attraverso la cosiddetta Scia e quindi con tempi più rapidi. Sempre con il Pgt abbiamo definito che il piano attuativo non è che scomparisse, ma fosse dedicato ad aree di intervento di dimensione superiore ai 20mila metri quadrati”.

“Sono passati 13 anni dal 2012 ad oggi e tre giunte. È chiaro che in alcuni di questi interventi di demolizione e ricostruzione noi abbiamo avuto contestazioni, ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato dei residenti della zona, per esempio, ma il Comune non ha mai riportato sentenze che ci censurassero, censurassero le nostre interpretazioni. Solo nell’agosto dell’anno scorso per la prima volta il Tar Lombardia ha censurato la qualifica di una ristrutturazione, di una demolizione e ricostruzione in via Fauchè, adeguandosi alle interpretazioni della Procura della Repubblica”, ha sottolineato Sala. 

Sala: “I dirigenti del Comune di Milano rinviati a giudizio hanno applicato regole”

“I primi due dirigenti del Comune che sono stati rinviati a giudizio hanno la colpa di aver applicato le regole stabilite negli anni. Sono anche in pensione, per me non sono nomi e cognomi, sono persone che io conosco da quando nel lontano 2009 ero direttore generale del Comune di Milano ed è chiaro che pongo un’attenzione molto profonda e non posso che essere dispiaciuto dal fatto che persone del genere, che per 30-40 anni hanno lavorato al Comune di Milano, vanno in pensione e hanno un rinvio a giudizio”, ha sottolineato il sindaco di Milano. “Il Comune di Milano ha visto nel 2024 una drastica riduzione degli introiti, parliamo di 165 milioni. Il perdurare di questa situazione farà perdurare questa mancanza cronica di fondi per il Comune anche dopo il mio mandato. Questo rallentamento fa perdere 3mila posti di lavoro e, infine, un altro problema non di poco conto sono alcune centinaia le famiglie che oggi non possono rogitare, perché i notai non rogitano, ed entrare negli appartamenti su cui avevano fatto dei preliminari, perché la situazione è bloccata”, ha aggiunto.

Sala: “Non abbiamo mai fatto nessun favore a nessuno”

“Non abbiamo mai fatto nessun favore a nessuno e non si sospetta nemmeno che nessuno dei dirigenti e dei funzionari del Comune di Milano abbia avuto qualche interesse in materia. Stiamo parlando di interpretazioni, non di interessi privati in atti pubblici”, ha aggiunto Sala.

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