“Conseguenze per il governo se il referendum non passasse? Chiaramente un argomento così importante farebbe riflettere se non fosse approvato dal popolo italiano“, lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a margine del suo intervento dal palco di Atreju. “Non dev’essere un referendum contro la magistratura e nemmeno a favore del governo”, ha quindi affermato Nordio, che ha poi spiegato le ragioni storiche e tecniche alla base della sua proposta: “Dev’essere un referendum condotto con i criteri della razionalità e della pacatezza per decidere se vogliamo onorare la memoria di un eroe della resistenza come Giuliano Vassalli che ha voluto un processo modellato sull’ordinamento anglosassone, mentre il nostro codice penale è ancora firmato da Benito Mussolini e Vittorio Emanuele III. Lo stesso codice Vassalli è stato snaturato da vari interventi della stessa Corte Costituzionale, per certi versi giustamente, perché questa costituzione è incompatibile con il processo accusatorio voluto da Vassalli. Se non vogliamo ritornare al vecchio processo Rocco, inquisitorio e fascista, sul quale è stata modellata la costituzione del ’48 noi dobbiamo cambiare la costituzione”, ha quindi cloncluso il guardasigilli.

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