Furlan: "Norme pericolose per i lavoratori". Cgil: "Governo ha votato per peggiorare condizioni lavoratori". Uil: "Sbilancio a favore delle imprese"
L’aula del Senato ha approvato definitivamente con 81 voti favorevoli, 47 contrari e un’astensione, il Ddl su disposizioni in materia di Lavoro d’iniziativa governativa e collegato alla legge di bilancio.
Furlan (Pd): “Norme pericolose per i lavoratori”
“Il collegato Lavoro è una sommatoria di norme pericolose, che rischiano di aggravare ulteriormente la condizione dei lavoratori, già stretti dentro la morsa di una crisi economica ed industriale a cui questo Governo – come abbiamo visto sull’automotive e sulla crisi energetica – non da risposte concrete”. Lo ha detto la senatrice del Partito democratico, Annamaria Furlan, intervenendo in discussione generale sul Ddl Lavoro.”La superficialità con cui avete affrontato la discussione su questo provvedimento è poi ancora più preoccupante del risultato a cui si è arrivati – ha evidenziato la senatrice Pd – Niente per fermare l’emorragia degli incidenti sul lavoro, niente per sanare la ferita profonda del Lavoro povero. Parliamo di famiglie e di lavoratori che si spaccano la schiena e non arrivano alla fine del mese e voi guardate da un’altra parte. Voi parlate di imprese, ma sostenerle significa ben altro che approvare questa legge”. “Significa accompagnarle nel processo di transizione ecologica e digitale. Significa mettere risorse sulla formazione, vera piaga del mondo del Lavoro in Italia. Significa lavorare ad un piano industriale che ponga le basi per una vera ripartenza. In due anni e mezzo che state al Governo – ha concluso la senatrice Furlan – non abbiamo visto niente di tutto questo”.
Cgil: “Governo ha votato per peggiorare condizioni lavoratori”
“Il Governo e la maggioranza parlamentare, con il voto definitivo al cosiddetto collegato Lavoro, hanno deciso scientemente di peggiorare le condizioni di milioni di lavoratrici e lavoratori”, ha invece affermato in una nota, la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli. “Un’operazione decisa ignorando le richieste di chi rappresenta i lavoratori, negando, gravemente, qualsiasi forma di dialogo sociale. Anche nel passaggio al Senato si è scelto di non confrontarsi sulle proposte e gli emendamenti presentati, di non incontrare le organizzazioni sindacali, di non svolgere dibattito”.“Il provvedimento appena varato è di una gravità inaudita”, prosegue la dirigente sindacale: “perché – spiega – non farà altro che ridurre le già fragili tutele nel lavoro, aumentando la precarietà, i contratti brevi e il lavoro povero e indebolire la contrattazione”.
“Invece di ascoltare le istanze del sindacato, di ripensare i contenuti del provvedimento, si è scelto – sottolinea Gabrielli – di andare dritti verso un mondo del lavoro che peggiorerà la dignità e le tutele dei giovani, dei neet, delle donne; che non fornirà risposte ai part time involontari, ai lavoratori a termine, ai somministrati e agli stagionali, a chi ha un’occupazione al nero e irregolare, agli autonomi con o senza partita iva; che non punterà a eliminare i contratti più poveri e precari”. Secondo la segretaria confederale “con l’arroganza del potere si continua a mostrare il volto patinato dei numeri relativi alla crescita dell’occupazione, ma si prosegue a ignorare il problema dell’insicurezza, della povertà, della scarsa qualità del lavoro, e questo è un danno per il presente, ma anche per futuro delle persone”. “Per cambiare questo Paese, per rimettere al centro i diritti e la libertà delle persone, continueremo nell’iniziativa sindacale, a partire dai quattro quesiti referendari promossi dalla Confederazione per un lavoro dignitoso, stabile, tutelato e sicuro”, conclude Gabrielli.
Veronese (Uil): “Totalmente sbilanciato a favore imprese”
“È incredibile l’iter di questo ‘Collegato lavoro’, sul quale abbiamo già espresso forte contrarietà in ogni sede possibile: dalle aule delle audizioni parlamentari alle piazze, con presidi e manifestazioni”. È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese. “Il governo è andato avanti dritto per la sua strada, senza alcun segno di apertura alle tante richieste di modifica avanzate dalle opposizioni. Per noi – ha sottolineato Veronese – questo disegno di legge non ha proprio alcuna ragion d’essere: è totalmente sbilanciato a favore delle imprese e precarizza ulteriormente il nostro mercato del lavoro, dove la precarietà già regna sovrana. Gli stessi dati Inps certificano che la stragrande maggioranza dei nuovi contratti attivati sono temporanei. Per la precisione, sono oltre l’80 per cento del totale”.“Questa azione di forza del governo, per noi, è inaccettabile. Decidendo di venire meno al confronto – ha concluso Veronese – l’Esecutivo ha dimostrato di non avere alcun interesse per la parte che noi rappresentiamo, quella più debole: lavoratrici e lavoratori, donne e giovani che rimangono spesso senza alcuna tutela”.
Murelli (Lega): “Bene ok Ddl Lavoro, fake news della sinistra”
“Bene l’approvazione del disegno di legge Lavoro collegato alla manovra. In questo provvedimento abbiamo dato attenzione a un tema molto sentito, quale quello dei lavoratori stagionali: siamo soddisfatti infatti per l’ok alle nostre misure per ampliare le attività di Lavoro stagionali, includendone ulteriori oltre a quelle previste dai contratti collettivi. Bene anche l’ok all’odg a prima firma Bergesio sulla continuità dei Fondi per i giovani imprenditori agricoli e a quello per favorire l’adozione dei fissativi istopatologici non cancerogeni per tutelare i lavoratori ospedalieri. I fatti dimostrano un concreto impegno della maggioranza, con il nostro sottosegretario Claudio Durigon, per i lavoratori e per le imprese del nostro Paese. Nonostante le fake news di una certa sinistra, arrivano segnali incoraggianti infatti sull’occupazione e sull’incremento dei contratti a tempo indeterminato (516 mila ad oggi). Obiettivo della Lega resta quello di guardare alle esigenze reali del mondo produttivo per garantire più Lavoro”. Così la senatrice Elena Murelli, capogruppo della Lega in commissione Lavoro.
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