Il giornalista e consigliere regionale di FdI commentando la morte di Ramy Elgaml. Pd: "Parole abominevoli, si dimetta". Si dissocia anche il suo partito

È bufera dopo le frasi shock di Vittorio Feltri, giornalista e consigliere regionale in Lombardia per Fratelli d’Italia, durante la trasmissione radio ‘La Zanzara‘ del 28 novembre. “Le periferie? Non le frequento, non mi piacciono. Sono caotiche, brutte e soprattutto piene di extracomunitari che non sopporto. Basta guardarli, vedi quello che combinano qui a Milano. Come fai ad amarli? Gli sparerei in bocca. Non mi vergogno affatto di considerare i musulmani delle razze inferiori“, ha detto Feltri in trasmissione, in cui si parlava della morte del 19enne Ramy Elgaml a Corvetto, quartiere di Milano, in un incidente stradale durante un inseguimento con la polizia. Al carabiniere indagato per la morte del giovane, ha detto Feltri, “ho offerto di pagare l’avvocato“.

Rojc (Pd): “Ha riassunto il peggio dell’ideologia che ha portato guerre e stermini”

“L’evocazione della violenza e della morte sono quanto di più contrario alla civiltà occidentale che Feltri fa mostra di voler difendere. In poche parole egli ha riassunto il peggio dell’ideologia che ha sprofondato l’evoluta Europa del Novecento nel baratro di guerre e stermini“, ha dichiarato Tatjana Rojc del Pd, esponente della minoranza slovena in Italia. “Non so se per Feltri i nuovi modelli cui dovrebbe rifarsi il giornalismo siano Julius Streicher o Telesio Interlandi, certo toni e temi lo suggeriscono. E non si parli di battute o iperboli da personaggio, perché Feltri conosce benissimo il peso di quello che dice e l’influenza che può avere presso il pubblico che lo segue. Glielo dice una che appartiene a una minoranza, forse Feltri direbbe una ‘razza’, considerata inferiore per legge fino al ’45“, ha aggiunto.

Majorino: “Dichiarazioni abominevoli, si dimetta”

Le dichiarazioni di Vittorio Feltri sono, ancora una volta, abominevoli e inaccettabili: deve dimettersi. Fontana e Meloni abbiano il coraggio di prendere le distanze, una volta per tutte, da un consigliere regionale che continua a esprimere posizioni violente, razziste e cariche d’odio, alimentando pericolose divisioni e umiliando migliaia di cittadini. Il loro silenzio davanti a tutto ciò sarebbe una complicità imperdonabile”, il commento del capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Pierfrancesco Majorino. Contro Feltri si scaglia anche Alessandro Capelli, segretario metropolitano del Pd Milano. “Ancora una volta ci insegna che toccato il fondo della vergogna si può sempre scavare – scrive – Dopo le frasi inqualificabili, che non dimentichiamo, sui ciclisti, ora ci tocca leggere frasi terribili e violente contro la comunità musulmana. Ci aspettiamo le immediate scuse e, una volta per tutte, le dimissioni di Feltri. E ci aspettiamo che tutti i dirigenti del centrodestra condannino le parole di Feltri”. Milano, aggiunge Capelli, “è una città aperta al mondo e pacifica e, come non tollera l’antisemitismo, non tollera l’islamofobia e l’istigazione alla violenza. In questi giorni abbiamo ascoltato parole alte, pronunciate nel momento del dolore più profondo, da parte del padre di Ramy Elgaml. Parole di grande responsabilità, da cui Feltri dovrebbe solo imparare. Ognuno può valutare quale Italia vuole. Il Partito Democratico milanese esprime vicinanza alla comunità araba e musulmana milanese volgarmente offesa da Vittorio Feltri”, conclude Capelli.

FdI si dissocia: “Affermazioni inaccettabili”

Due consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Maira Cacucci e Matteo Forte, si sono dissociati dalle parole di Feltri, affermando che “prendono le distanze dalle dichiarazioni rilasciate dal collega Vittorio Feltri durante la trasmissione La Zanzara”. Nel corso dell’intervista, hanno affermato, “Feltri ha espresso affermazioni ritenute inaccettabili, che hanno suscitato sconcerto e alimentato un acceso dibattito pubblico”. Cacucci e Forte “condannano fermamente tali affermazioni, ribadendo i principi di rispetto reciproco e uguaglianza sanciti dalla Costituzione Italiana, nonché l’impegno di Fratelli d’Italia nel promuovere soluzioni concrete e responsabili per affrontare le sfide della sicurezza e dell’integrazione”. Cacucci commenta: “Le affermazioni di Vittorio Feltri sono inaccettabili e contrarie ai principi fondamentali della nostra Costituzione, che sancisce l’uguaglianza e il rispetto per ogni individuo, indipendentemente dalla sua origine o religione. Pur riconoscendo le sfide che Milano sta affrontando in termini di sicurezza e integrazione, è nostro dovere promuovere soluzioni efficaci nel rispetto della dignità umana e delle leggi, senza ricorrere a linguaggi che incitino all’odio o alla discriminazione“. E Forte dice: “È finito il tempo della difesa d’ufficio di un collega di partito. Le parole del consigliere Feltri alla trasmissione radiofonica la Zanzara sono tali per cui a chi ricopre ruoli istituzionali spetta prendere posizione. In altre recenti occasioni, turandoci il naso, con gli altri colleghi abbiamo chiuso un occhio. Oggi quelle espressioni, già intollerabili di loro, collegate tra l’altro all’episodio da cui è scaturita la rivolta nel quartiere Corvetto di Milano, sono gravissime e davvero irresponsabili. Eppure, anche senza essere un consigliere eletto, ma limitandosi al ruolo di attento osservatore, quale dovrebbe essere un giornalista di lungo corso, si potrebbe facilmente comprendere quanto, in giornate in cui ai carabinieri non è nemmeno consentito per precauzione avvicinarsi al quartiere della periferia sud di Milano, il linguaggio dovrebbe essere più che pesato ed evitare ogni pretesto che possa risultare incendiario”. I Consiglieri Regionali “ribadiscono il loro impegno nel rappresentare i valori di Fratelli d’Italia, basati sul rispetto reciproco e sulla ricerca di soluzioni concrete per le sfide che Milano sta affrontando. Lavorano con impegno per costruire una società più sicura per tutti, nel pieno rispetto della dignità umana e delle leggi“.

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