“È stato un incontro su temi che abbiamo ad oggetto della nostra riflessione da tempo, cioè i processi di criminalità mafiosa e organizzata, soprattutto nel sud, dove tribunali di piccole dimensioni devono fronteggiare processi a volte impegnativi”. Così il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, al termine dell’incontro avuto con il presidente della direzione nazionale antimafia Giovanni Melillo in sede. Soprattutto, si è parlato di temi dell’attualità, quindi della ‘sicurezza informatica’: “Abbiamo ricevuto qualche informazione in più sullo stato dell’arte. Qualche preoccupazione permane sui sistemi informatici del servizio giustizia” e pertanto “la situazione richiede attenzione massima anche da parte dei magistrati che devono avere, quando utilizzano i servizi informatici, un’attenzione maggiore alla sicurezza” e quindi “più cultura dell’accesso in sicurezza”. Per Santalucia resta dunque “la necessità di implementare questo versante, soprattutto dal punto di vista finanziario”, anche perché “per anni il versante della sicurezza informatica non è stato implementato” e quindi “scontiamo un ritardo nella messa in sicurezza del servizio informatici, un po’ di tutto l’apparato pubblico e, nello specifico per quanto ci riguarda, nella giustizia”, che spinge Melillo a definire con “preoccupazione” il quadro. L’argomento era stato già alla base di un incontro, 10 giorni fa, con il ministro Nordio.

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