Il presidente di Tecnè Buttaroni a LaPresse: "Grande confusione anche nella coalizione di centrosinistra"

Il M5S è a un bivio. “Il problema di Conte è che vuole mettere il piede in tutte le possibili offerte politiche: da solo, contro tutti, in coalizione”. Lo sostiene il sondaggista e presidente di Tecnè, Carlo Buttaroni, contattato da LaPresse. “Questo crea una grande confusione nei suoi elettori, non a caso in Liguria il Movimento ha preso il 4,56% – aggiunge -, ma crea confusione anche nella coalizione di centrosinistra perché si assiste a una situazione da Kramer contro Kramer“.

E se è vero che “si può essere diversi e dialoganti, nel caso specifico, Pd e M5S sono diversi e conflittuali, e non si capisce perché stanno insieme – prosegue – Una proposta di governo non si può costruire con persone con cui non si condivide nulla”.
“Non si può essere incinta per metà – chiosa Buttaroni – Il Movimento 5 Stelle deve scegliere se vuole fare opposizione contro tutto e tutti o se vuole essere una proposta politica al governo all’interno di una coalizione”.

Centrosinistra, Buttaroni (Tecnè): “Anche con Renzi non vince se è fusione a freddo”

Buttaroni  si sofferma poi sulle vicende del ‘campo largo’. “Il punto per il centrosinistra non è ‘Renzi dentro o Renzi fuori’ ma se si tratta di una fusione a freddo o meno”, sottolinea. E poi aggiunge: “La somma matematica delle percentuali non basta perché bisogna che da una coalizione nascano politiche coerenti. La difficoltà sta tutta qui, visto che non riesce a dialogare neanche un campo largo senza Renzi“.

“Ci si mette insieme sulla base di politiche e visioni che possono essere coerenti. Così si può arrivare a interessare un elettore più moderato e di centro. Ma in questo momento la vedo molto difficile per il centrosinistra – continua Buttaroni – perché l’elettore viene allontanato non solo dagli scontri ma da politiche che entrano in conflitto da sole. Basti pensare al referendum per abrogare il Jobs Act, una legge voluta da Pd. E anche se Renzi nel frattempo è uscito dal Pd, non è che gli altri parlamentari del Pd quando è stata approvata la legge non c’erano”.

Secondo Buttaroni, “il centrosinistra è come l’isola che non c’è: si immagina ma non esiste, perché non riescono non solo ad essere ma neanche a sembrare una coalizione”. “Questo è stato evidentissimo in Liguria – conclude – dove la conflittualità ha fatto correre Andrea Orlando con una palla al piede, perché doveva guardare più nella sua coalizione che all’esterno. Se in questo momento il governo va così bene è anche perché l’opposizione va così male”.

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