Renzi accusa Conte: "Ha fatto perdere con i suoi veti"

Il centrosinistra perde in Liguria. Il testa a testa, fino all’ultimo voto, tra Marco Bucci e Andrea Orlando, tiene dirigenti e militanti incollati a proiezioni e tg per tutto il pomeriggio, in collegamento costante con Genova. Elly Schlein arriva al Nazareno intorno alle cinque e rimane sempre in contatto con il candidato del centrosinistra, che si arrende solo per poche migliaia di voti, meno di un punto percentuale. La vittoria di Orlando era considerata un obiettivo raggiungibile per molti, dopo lo scandalo Toti. Poi le liti e i veti incrociati all’interno della coalizione hanno complicato il percorso. A spoglio ultimato, però, tra i dem è difficile trovare chi parla di ‘sconfitta’. “Il Pd ha dato il massimo, con il 28% siamo il primo partito della Liguria, doppiando il secondo che è FdI e crescendo di più di 2 punti dalle Europee e di 9 punti dalle regionali del 2020” commenta Elly Schlein, a sera. La leader dem si rivolge poi ai compagni di strada: “Siamo consapevoli che da soli non bastiamo, scontiamo anche le difficoltà degli altri e speriamo che questo risultato faccia riflettere tutte le forze alternative alla destra, come fa riflettere noi che non abbiamo mai speso un minuto in polemiche o competizioni con le altre opposizioni perché il nostro avversario è questa destra che vogliamo battere”.Il riferimento, non proprio velato, è al M5S. I pentastellati si fermano al 4,7%, peggiorando il 7,7% del 2020 e il 9,99% delle ultime elezioni europee. Giuseppe Conte ammette la debacle:

“Non ci nascondiamo dietro un dito: un risultato deludente, al di sotto delle aspettative. Una responsabilità che ci conferma l’assoluta necessità di rifondare il Movimento ripartendo dalle attività di radicamento sui territori”, spiega. Le elezioni amministrative, a parte alcune eccezioni, non sono mai state il punto di forza del Movimento ma questa volta a pesare è anche lo scontro interno tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, specie nella sua Liguria. Il fondatore M5S decide addirittura di non andare a votare, disertando il suo seggio a Sant’Ilario e volendo quasi rendere plastico ed evidente il destino di tanti ex elettori pentastellati, oggi tornati a rifugiarsi nell’astensionismo. Dal M5S la vicecapogruppo alla Camera Vittoria Baldino punta il dito proprio contro il garante: “Quel video” di Grillo “il giorno del silenzio elettorale credo che abbia disorientato il nostro elettorato. È molto più facile distruggere che costruire. Noi stiamo cercando di costruire un progetto solido. C’è un momento di confronto aspro e c’è una costituente che stiamo portando avanti”.

Se Conte e i suoi preferiscono non reagire a caldo alla sconfitta, è Matteo Renzi che – a risultati acquisiti – approfitta subito per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Il leader di Iv augura buon lavoro a Bucci, ‘saluta’ la battaglia di Andrea Orlando, che “ha combattuto una partita equilibrata e ha perso per un pugno di voti” e poi si scaglia contro l’ex premier: “Oggi ha perso soprattutto chi concepisce la politica come uno scontro personale, come un insieme di antipatie e vendetta. Ha perso chi mette i veti. Ha perso chi non si preoccupa di vincere ma vuole solo escludere e odiare. Ha perso Giuseppe Conte, certo, e tutti quelli che con lui hanno alzato veti contro Italia Viva”, taglia corto. “Solo le mie preferenze personali delle Europee (6.500 voti di preferenza, e 4.200 quelli di Paita, fa i conti Francesco Bonifazi) sarebbero bastate a cambiare l’esito della sfida, solo quelle. Aver messo un veto sulla comunità di Italia Viva ha portato il centrosinistra alla sconfitta. Senza il centro non si vince: lo ha dimostrato la Basilicata qualche mese fa, lo conferma la Liguria oggi. Vedremo se qualcuno vorrà far tesoro di questa lezione”, insiste. “Avere espulso all’ultimo istante dalla coalizione a sostegno di Orlando la Lista Riformisti uniti per la Liguria, con +Europa, Italia Viva, PSI e altri, accettando il veto di Conte, è stato puro autolesionismo”, gli fa eco da Più Europa Benedetto Della Vedova.

La replica di Conte “a chi prova a ridurre la politica a una fredda questione di numeri” arriva a stretto giro: “Lascino da parte le calcolatrici: ipotizzare fantasiose alleanze con Renzi e i suoi epigoni avrebbe solo fatto perdere ancor più voti al M5S e quindi alla coalizione, a chi voleva dare una scossa a tutta la Liguria”, dice sicuro. E se tiene Avs (i rossoverdi mantengono il 6% raggiunto alle Europee) la coalizione dovrà adesso prepararsi ad affrontare le prossime sfide in Emilia Romagna e Umbria. Perché il 3 a 0 è saltato, ma per Schlein, Conte e compagni (Renzi compreso, nelle prossime due battaglie elettorali) la “costruzione dell’alternativa alla destra” passa anche da lì. Orlando, dopo aver fatto da “cavia” avverte: “Qui abbiamo pagato qualche difficoltà del cosiddetto campo largo, i numeri sono indicativi. Il centrosinistra deve darsi un assetto coalizionale stabile, non si può cambiare ‘format’ ogni volta”.

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