Prove tecniche di campo largo ma restano ancora alcune distanze. E continua l'incognita Renzi
“Coalizione bagnata, coalizione fortunata… e piove, governo ladro”. Esordisce così Nicola Fratoianni, che da padrone di casa accoglie con Angelo Bonelli, sul palco della festa nazionale di Avs, a Roma, la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente M5S Giuseppe Conte e il leader di Più Europa Riccardo Magi. “Le persone si aspettano da noi un’alternativa credibile, forte e coerente”, evidenzia Schlein, secondo la quale “l’alternativa su cui lavorare assiduamente c’è già, sia in Parlamento che nel paese e il fatto che qui rappresentiamo forze diverse è sano”, “ma vi assicuro che è tanto di più quello che ci unisce“. I leader rispondono affermativamente a Magi che lancia l’idea di un tavolo permanente di confronto, e a chi gli chiede del prossimo candidato premier dei progressisti, Conte risponde che “trovare un candidato premier è l’ultimo dei problemi, prima dobbiamo pensare al programma, un progetto serio e coeso”.
Prove tecniche di campo largo
Sotto la pioggia battente proseguono, sul palco di Avs, le prove tecniche di campo largo: “Vogliamo costruire un’alternativa senza veti ma mettendo la questione programmatica al centro perché quello che a noi interessa non è la sommatoria di cognomi di esponenti politici ma il voto di milioni di persone che non vanno più a votare“, è il messaggio del partito. Di lavoro da fare ce n’è tanto e sulla necessità di creare un’alternativa di governo, o almeno provarci, nel centrosinistra pare siano tutti d’accordo. Ma nonostante il dibattito, e la birra che i leader bevono insieme subito dopo, tra il dire e il fare ce ne passa, anche perché su temi come l’Ucraina, e più in generale la politica estera, le distanze in una possibile alleanza di centrosinistra restano profonde, come si vede dal quasi battibecco tra Magi e Conte quando si tocca l’argomento Ucraina.
L’incognita di Renzi e dei centristi
A Schlein il compito di tenere la barra verso obiettivi comuni a portata di mano, a cominciare dalla Manovra, partendo da stipendi, salario minimo, sanità, istruzione, con quello spirito “testardamente unitario” che la segretaria dem rivendica da tempo. Dal canto suo, il leader di Iv Matteo Renzi resta in attesa di capire se esistono le condizioni per dare un contributo, e non perde occasione per mettere in guardia sul fatto che “mai andrà col cappello in mano“. Anche se al dibattito di Roma non è presente, di lui si parla quando si accenna all’ipotesi di un ampliamento dello schieramento progressista a Italia viva. “Proviamo a non prenderla da nome a nome, ma da tema a tema – dice Schlein – Se ci parlano di Jobs Act e di decreto sicurezza diciamo no forte e chiaro, ma su altri temi come scuola, salari, sanità si può lavorare“. L’idea di ampliare la coalizione con Iv fa scattare mugugni in platea, da cui parte anche qualche “nooo”, cui risponde la segretaria dem: “Abbiamo cose di cui discutere, ragazzi, discutiamone a tempo debito”.
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